Caso camici, il racconto della testimone su Dini: cosa è successo
Nuova testimonianza nell'ambito dell'inchiesta sul caso camici, da parte della presidente di una onlus di Varese a cui erano stati promessi i camici
Emanuela Crivellaro, presidente della onlus di Varese Ponte del Sorriso, è una dei testimoni ascoltati nell’ambito dell’inchiesta sul caso camici in Lombardia, che vede coinvolto il governatore Attilio Fontana e suo cognato Andrea Dini. In un’intervista di Repubblica, Crivellaro ha parlato di Dini come di “un benefattore, una persona molto generosa che ci sostiene da tempo”.
Crivellaro si sente coinvolta in una “storia che è più grande di noi ma noi non c’entriamo niente, è una cosa che riguarda la Regione”. Poi ha condiviso alcuni scambi di messaggi avuti con Dini al 20 maggio.
Prima di inviare la mail alla centrale acquisti della Regione per convertire la vendita già effettuata in donazione, Dini ha scritto un messaggio a Crivellaro dicendo: “Abbiamo ricevuto una bella partita di tessuto per camici. Li vendiamo a 9 euro e poi ogni 1.000 venduti ne posso donare 100 al Ponte del Sorriso”.
La presidente della onlus ha accolto con entusiasmo la notizia, “perché stavamo cercando materiale sanitario e già in passato Dini e la sua azienda ci avevano sostenuto, soprattutto per il nostro ospedale materno infantile” e “ci hanno permesso di acquistare i dispositivi di protezione individuale”.
“Non ci hanno aiutato solo economicamente – ha aggiunto Crivellaro – ma anche partecipando attivamente alla vita della onlus”. Tuttavia i camici promessi non sono arrivati e la presidente di Ponte del Sorriso ha affermato di non averne saputo più nulla “fino a quando non ho letto un articolo di giornale in cui si raccontava dell’indagine su Fontana e i camici”.