Caso Bibbiano: interviene la Cassazione. Renzi attacca Lega e M5s

Non c’erano gli elementi per imporre la misura coercitiva dell’obbligo di dimora nei confronti del sindaco di Bibbiano Andrea Carletti nell’ambito delle indagini sugli affidi illeciti in Val d’Enza. È quanto ha scritto la Corte di Cassazione nelle motivazioni del verdetto che il 3 dicembre scorso ha annullato senza rinvio la misura cautelare, come riporta l’Ansa.

Il fondatore e leader di Italia Viva Matteo Renzi ha commentato la notizia su Facebook: “La Cassazione spiega che l’arresto del sindaco di Bibbiano era infondato. Ci sarà oggi qualche coraggioso grillino o leghista pronto a scusarsi per lo squallido sciacallaggio?”.

La sentenza su Andrea Carletti, il sindaco Pd di Bibbiano

I supremi giudici hanno rilevato “l’inesistenza di concreti comportamenti”, ammessa anche dai giudici di merito, di inquinamento probatorio e la mancanza di “elementi concreti” di reiterazione dei reati. Sono caduti per il sindaco Andrea Carletti due capi di imputazione sui quattro contestati all’interno dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’.

Il primo cittadino Pd, difeso dal professor Vittorio Manes e dall’avvocato Giovanni Tarquini, riporta l’Ansa, rimane accusato di un’ipotesi di abuso di ufficio e di un’altra di falso, mentre non sono più presenti le due imputazioni di abuso di ufficio in concorso. Andrea Carletti risponde di irregolarità sull’affidamento del servizio sociale.

Tra l’altro, secondo la Procura di Reggio Emilia, contribuì a rendere possibile l’insediamento dei terapeuti della onlus Hansel e Gretel all’interno dei locali della struttura pubblica La Cura, nonostante fosse a conoscenza dell’assenza di una procedura a evidenza pubblica e dell’illiceità del sistema.

Il sindaco di Bibbiano avrebbe sostenuto “nella permanenza di tali illecite condizioni” l’attività e l’ampliamento delle attribuzioni a favore del centro studi anche attraverso pubblici convegni organizzati nella cittadina.