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Casa devastata da un gruppo di minorenni a Canazei, danni stimati in 130mila euro: traditi da un selfie

L’episodio è accaduto a Canazei, in Val di Fassa, i protagonisti sono 12 minorenni della zona, condannati a pagare 130mila euro di risarcimento

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Dodici minorenni residenti in Val di Fassa, tra le province di Bolzano e Belluno, sono stati condannati a pagare un risarcimento di 130mila euro per una serie di atti vandalici. Il gruppo, secondo la ricostruzione dei giudici, ha devastato un’abitazione di Canazei. I raid vandalici risalgono all’inverno tra il 2020 e il 2021, in pieno periodo Covid. A tradire il gruppo è stato un selfie postato su Facebook.

Danni accertati per 130mila euro

Il primo raid risale a dicembre 2020, quando il gruppo di minorenni fa irruzione in una casa disabitata. In almeno altre due occasioni, i giovani sono entrati nella stessa casa dopo aver forzato l’ingresso e hanno devastato praticamente tutto ciò che si trovava all’interno.

Come riportato dal Corriere della Sera, i danni accertati in fase processuale ammontano a circa 130mila euro.

Una panoramica di Canazei, in Val di Fassa

Distrutti mobili e altro

In queste settimane gli avvocati dei genitori dei ragazzi stanno cercando di raggiungere un accordo con i proprietari della casa sulla cifra del risarcimento.

Inizialmente erano stati diciassette i minorenni accusati degli atti vandalici a Canazei, ma poi il numero dei giovani coinvolti si è ridotto a 12. All’interno della casa, che a quanto pare i ragazzi credevano fosse abbandonata, è stato praticamente distrutto tutto nel corso dei tre raid vandalici: elettrodomestici, mobili, lampadari, piatti e bicchieri.

Per i dodici ragazzi coinvolti la Procura dei Minori di Trento ha chiesto il rinvio a giudizio.

Banda tradita da un selfie di troppo

A tradire il gruppo è stato un selfie postato da uno di loro su Facebook. Una foto poi condivisa da altri, quasi tutti membri della stessa “spedizione”.

A quanto pare, il “capo” del gruppo avrebbe convinto gli altri a partecipare dicendo che la casa era di suo zio e stava per essere demolita. Sconcertati, ovviamente, i genitori dei dodici ragazzi, che tramite gli avvocati stanno cercando una complicata mediazione per abbassare l’importo della cifra da risarcire.

L’obiettivo delle famiglie coinvolte è compartire le spese e raggiungere l’estinzione dei reati contestati attraverso il perdono giudiziale, come prevede il codice penale per i minorenni.

Fonte foto: 123RF

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