Carminati, disposto l'obbligo di dimora: le motivazioni
Massimo Carminati, scarcerato martedì per decorrenza dei termini della carcerazione preventiva, non potrà spostarsi dal comune di Sacrofano
Per Massimo Carminati, scarcerato martedì per decorrenza dei termini della carcerazione preventiva, è stato disposto l’obbligo di dimora. La misura è stata decisa dalla Procura generale della Corte d’Appello. In conseguenza di ciò, Massimo Carminati non potrà spostarsi dal comune di Sacrofano.
Come riporta ‘Ansa’, la Corte di Appello di Roma, nel provvedimento con cui ha disposto l’obbligo di dimora per Carminati, ha scritto che “sussiste il concreto pericolo di fuga“.
I giudici hanno motivato la decisione alla luce del fatto che “il giudizio di rinvio a carico di Carminati deve essere ancora celebrato e considerati i gravi reati di cui è chiamato a rispondere, i precedenti penali dello stesso e il tentativo già posto in essere in passato di fuggire all’estero per sottrarsi alla cattura, occasione nella quale venne gravemente ferito”.
A tal fine, hanno spiegato i giudici, “possono trovare applicazione le misure il coercitive richiesta della Procura generale”.
Il conflitto a fuoco in cui Carminati rimase gravemente ferito a un occhio risale al 1981, quando tentò di fuggire all’estero ma fu intercettato da uomini della Digos in provincia di Varese.
Il provvedimento dell’obbligo di dimora è stato notificato nel pomeriggio all’ex Nar dai carabinieri della stazione di Sacrofano.
Nell’atto i giudici vietano a Carminati di “allontanarsi senza l’autorizzazione del giudice che procede nonché il divieto di espatrio”.
I giudici inoltre hanno delegato i carabinieri a “ritirare il passaporto e gli altri documenti valide per l’espatrio”.