Carabinieri Piacenza, la festa a casa e la chiamata della vicina

La vicenda dei carabinieri arrestati a Piacenza continua ad arricchirsi di retroscena. Emergono i dettagli della segnalazione di una festa a casa di Peppe Montella, risalente alla scorsa Pasqua, quando l’Italia intera si trovava in pieno lockdown. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, una vicina di casa di Montella avrebbe segnalato la festa al 112.

La segnalazione resta anonima, in quanto la donna non vuole rivelare la sua identità. Dalle trascrizioni della registrazione, si legge che la donna ha affermato: “Devo dirvelo per forza? Perché è un vostro collega”.

Il militare di servizio al centralino si è messo quindi in contatto con Montella: “La pattuglia te l’ho mandata io perché non sapevo che era casa tua”. Ma al militare incaricato di andare a controllare, l’operatore del 112 ha specificato: “Guarda, se possiamo fare a meno, io non ho scritto niente da nessuna parte”.

Questa rassicurazione, però, non era sufficiente per Giuseppe Montella, che avrebbe insisto nel voler conoscere l’identità della persona che aveva segnalato la festa. “Voglio sentire la voce, voglio capire un attimo se è la mia vicina, giusto lo sfizio che mi volevo togliere”, avrebbe detto l’appuntato, come riporta il Corriere.

E l’operatore avrebbe risposto, in un clima di cameratismo: “Te la faccio sentire abusivamente, non ti preoccupare”.

Nel frattempo, in merito alla vicenda, è emersa anche la testimonianza di una donna transessuale che si è rivolta ai magistrati in quanto persona offesa.