Capsula del suicidio usata per la prima volta in Svizzera, diversi arresti dopo la morte di una donna
Diverse persone sono state arrestate in Svizzera dopo che una donna è morta usando per la prima volta la capsula del suicidio Sarco
Già nei mesi scorsi aveva fatto discutere la messa a punto della capsula Sarco, una bara per l’eutanasia “fai da te” progettata per offrire un morte indolore usando l’azoto. Ora la controversa capsula del suicidio è stata utilizzata per la prima volta in Svizzera, una persona si è tolta la vita usandola. La polizia ha annunciato di aver arrestato diverse persone in relazione al caso.
- Capsula del suicidio usata per la prima volta in Svizzera
- Gli arresti
- Come funziona la capsula Sarco
- Una questione spinosa
Capsula del suicidio usata per la prima volta in Svizzera
Come riporta la tv svizzera Rsi, la capsula del suicidio è stata utilizzata per la prima volta nella giornata di lunedì 23 settembre in Svizzera.
Una donna si è lasciata morire usando la capsula Sarco in una baita nella foresta di Merishausen, nel Cantone Sciaffusa.
Secondo quanto emerso, a togliersi la vita è stata una donna statunitense di 64 anni.
Gli arresti
Nella giornata di martedì 24 settembre la polizia cantonale ha annunciato di aver arrestato diverse persone in relazione al suicidio assistito della 64enne.
La capsula è stata sequestrata e la salma della donna deceduta è stata trasportata all’Istituto di medicina legale di Zurigo per l’autopsia.
La polizia è intervenuta dopo che un ufficio legale ha avvisato la procura dell’avvenuto suicidio assistito. I magistrati hanno avviato un’inchiesta per incitamento e assistenza al suicidio.
Secondo quanto riporta il quotidiano olandese Volksrant, tra i fermati ci sarebbe Florian Willet, direttore dell’organizzazione svizzera “The Last Resort”, nata proprio per promuovere la capsula Sarco.
Secondo quanto emerso, sarebbe stata l’unica persona presente nella baita assieme alla donna al momento del suicidio.
Come funziona la capsula Sarco
La capsula del suicidio è nata da un’idea del medico australiano Philip Nitschke, 76 anni, strenuo sostenitore della morte assistita.
La capsula Sarco è stata sviluppata da Exit International, un gruppo con sede nei Paesi Bassi fondato da Nitschke.
Realizzato con una stampante 3D e trasportabile ovunque, il dispositivo è progettato per consentire a una persona all’interno di premere un pulsante che inietta gas azoto nella camera sigillata e morire in poco tempo e in modo indolore, soffocando dopo aver perso i sensi.
Una questione spinosa
Tempo fa Nitschke aveva annunciato che la prima sperimentazione della capsula Sarco sarebbe avvenuto proprio in Svizzera, per via delle sue regole liberali sul suicidio medicalmente assistito.
Da più parti però erano stati avanzati dubbi sia sull’efficacia della macchina sia sul fatto che il suo impiego sia legale.
La notizia del primo uso dello strumento è arrivata poi all’indomani della presa di posizione del governo elvetico sul tema. Rispondendo alle interrogazioni in parlamento, lunedì la ministra della Sanità Elisabeth Baume-Schneider ha dichiarato che la capsula Sarco non è conforme alla legge svizzera.