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Bossi sorprende tutti, il Senatùr è contento di non essere stato eletto: le sue parole dopo il voto

Dopo la notizia della sua mancata rielezione, Umberto Bossi ha rotto il silenzio e si dichiara contento di non essere più in Parlamento

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

Poche ore dopo la notizia che per la prima volta in 35 anni Umberto Bossi non è stato eletto né per la Camera né per il Senato, arriva la reazione del Senatùr leghista. Ed è una vera sorpresa, perché sembra tutt’altro che dispiaciuto per il risultato elettorale e ne svela il motivo.

Bossi a casa? Il Senatùr è contento

Chi si immaginava un Umberto Bossi affranto per aver interrotto il filotto di otto legislature consecutive tra Camera e Senato, dovrà ricredersi: il Senatùr e fondatore della Lega Nord ha infatti commentato ad Adnkronos la manca rielezione al voto.

A sorpresa, nessun dispiacere: “Sono contento poiché avevo deciso di non candidarmi” ha svelato. Tuttavia, figurava comunque come primo nome nella lista proporzionale per la Camera a Varese. Cosa l’ha spinto a cambiare idea?

Umberto Bossi alle votazioni per il Presidente della Repubblica

Lo rivela lui stesso: “Mi hanno pregato e solo per il rispetto verso la militanza ho accettato”. Nulla da fare però: persino dalla sua Varese non sono arrivati seggi per la Lega: “Il popolo del Nord esprime un messaggio chiaro ed inequivocabile che non può non essere ascoltato”.

Salvini lo vuole senatore a vita

Stando alle parole di Bossi, la non rielezione sembra segnare la fine della sua carriera politica iniziata negli anni ’70 con una prima militanza in partiti comunisti e proseguita poi con la fondazione dei movimenti autonomisti e quindi della Lega Nord.

Matteo Salvini, che ha preso le redini del partito dopo lo scandalo del 2012 che ha costretto Umberto Bossi a fare un passo indietro, però sembra essere di tutt’altro avviso.

Dopo la notizia della mancata elezione, ha infatti proposto di nominare l’ex leader del Carroccio come senatore a vita: “Porterò avanti personalmente, sicuramente con l’appoggio non solo della Lega ma di tantissimi italiani, questa proposta” ha dichiarato.

La leadership della Lega è a rischio?

L’uscita di scena di Bossi, che rimane tuttavia Presidente a vita della Lega, potrebbe essere accompagnata da altri stravolgimenti nel partito guidato da Matteo Salvini.

Il tracollo alle elezioni sembra non essere piaciuto a molti esponenti del Carroccio ed è in corso un vertice per stabilire il da farsi. La Lega è passata dal 17,35% alla Camera e il 17,61% al Senato delle elezioni politiche 2018 – e soprattutto dal 34,3% alle Europee 2019 – a meno del 10% nell’ultima tornata elettorale.

Non mancano i malumori: “Ora si parla di un congresso straordinario della Lega – ha detto il leghista di lungo corso Roberto Maroni – Ci vuole. Io saprei chi eleggere come nuovo segretario. Ma, per adesso, non faccio nomi”. A rischio anche Salvini?

Fonte foto: ANSA

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