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Bonaccini favorito su Schlein alle Primarie Pd: anche i big scelgono il governatore dell'Emilia-Romagna

Alle Primarie Pd diversi big si schierano con Bonaccini: si tratta di De Micheli, Fassino, Zanda e D’Amato. Andrea Orlando sta con Elly Schlein

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Le Primarie del Pd si avvicinano. I candidati a sfidarsi nel braccio di ferro finale di domenica 26 febbraio per la segreteria saranno Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Ma sul voto pesano due incognite.

Big del Pd per Bonaccini

Una dei due candidati ormai fuori corsa, Paola De Micheli, non nasconde la preferenza per l’attuale governatore dell’Emilia-Romagna sebbene lasci libertà di scelta ai suoi.

Anche l’altro candidato uscito dalla corsa, Gianni Cuperlo, lascia ai suoi sostenitori la libertà di scelta. Per Bonaccini si schierano gli elettori cuperliani Luigi Zanda e Alessio D’Amato.

Ma anche Piero Fassino: “Stefano Bonaccini é il candidato che meglio incarna il segretario di cui ha bisogno il Partito democratico”, dice.

Nicola Zingaretti – raggiunto da ‘Il Riformista’ – lancia invece stilettate: “Chi è responsabile delle ultime sconfitte elettorali sta oggi con Bonaccini”.

Elly Schlein può contare su Andrea Orlando: “Mi sento di dire che l’esito delle primarie non è così scontato, specie dopo il risultato dei circoli”.

Bonaccini avanti nei sondaggi

L’ultimo sondaggio realizzato da Euromedia Research per ‘Porta a Porta’ mostra una maggioranza delle preferenze per Stefano Bonaccini: per lui voterebbe il 48,2% degli intervistati. Per Elly Schlein voterebbe appena il 13,5%.

Ma ci sono due incognite: come sempre sul voto peseranno gli indecisi, che secondo il sondaggio sarebbero in totale il 38,3%, di cui il 23,7% solo fra gli elettori del Pd.

E non solo: il voto non è riservato ai soli tesserati Pd, ma è aperto a tutti i cittadini italiani (e agli stranieri residenti) dai 16 anni in su.

Basta presentarsi al seggio con documento di identità attestante residenza nel luogo del voto e certificato elettorale.

Questo significa che il voto potrebbe, potenzialmente, venire alterato dagli elettori degli altri partiti.

Critiche al sistema delle Primarie Pd

Il meccanismo delle primarie a doppio turno fa storcere il naso a Gianni Cuperlo: “Abbiamo fatto votare 151.000 iscritti. In qualunque organizzazione sarebbero bastati per indicare il segretario. Da noi no”.

Gli fa eco Bonaccini: “Se divento segretario una cosa la garantisco – dice citato da ‘Il Riformista’ – non ci metteremo mai più sei mesi per eleggere un segretario. A volte sembriamo marziani”.

“Servono settimane perché se vogliamo fare una sfida partecipata è chiaro che non bastano pochi giorni. Però, quando i mesi diventano così tanti, una persona normale pensa che siamo un po’ strani. O hai tempi di decisione e di discussione più vicini a quelli di vita normale delle persone oppure rischi di essere guardato con distacco anche da chi ti vuole bene”, conclude Bonaccini.

Fonte foto: ANSA

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