Biscotti e patatine con Thc, principio attivo della cannabis. L'allarme dell'Iss: "Attenzione ai bambini"
Sequestrate in Alto Adige confezioni di biscotti al cioccolato e patatine confondibili con quelle consumate dai più piccoli, ma contenenti Thc
Allarme Thc in biscotti e patatine in vendita su numerosi portali internet: alcuni prodotti alimentari molto simili a quelli consumati dai bambini contengono tracce del più noto principio attivo della cannabis. A seguito di una segnalazione da parte dei carabinieri di Bolzano, il Sistema nazionale di allerta precoce dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha fatto scattare un’allerta di grado 1.
- Il sequestro di biscotti e patatine con Thc
- Bambini a rischio
- Il Thc e il rischio dell'esposizione involontaria
Il sequestro di biscotti e patatine con Thc
Come riportato dal quotidiano ‘la Repubblica’, l’allarme è derivato da un sequestro di prodotti alimentari a un uomo residente in Alto Adige.
Nella sua abitazione sono state trovate molte confezioni di biscotti al cioccolato e di patatine a base di Thc. Si tratta di cibo acquistabile online, con informazioni obbligatorie mancanti su produttore e punti vendita. Non è ancora chiaro se la persona avesse l’intenzione di mettere il tutto in commercio.
Su questo tipo di prodotti reperibili in rete c’è già da diverso tempo un’allerta europea: sono stati trovati in Irlanda, Svezia, Regno Unito, Stati Uniti e Canada. In alcuni casi tali alimenti sono stati collegati a gravi intossicazioni.
Dopo il fatto emerso nel nord Italia sono stati immediatamente informati il ministero della Salute, l’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa) e le Regioni.
Bambini a rischio
Il pericolo dei biscotti e delle patatine con Thc, come segnalato dall’Iss, riguarda soprattutto i bambini, considerati i soggetti più vulnerabili.
“Si segnala il potenziale pericolo per consumatori ignari, che potrebbero assumere tali alimenti, del tutto identici ad altri legali presenti in commercio“, ha fatto sapere l’Istituto.
“Destano particolare preoccupazione le esposizioni pediatriche – ha sottolineato – per il fatto che i bambini possono soffrire di eventi avversi gravi e prolungati“. Da qui l’invito a prestare particolarmente attenzione alle confezioni dei prodotti alimentari.
Il Thc e il rischio dell’esposizione involontaria
Il Thc, ossia il delta-9-teraidrocannabinolo, è tra i maggiori principi attivi contenuti nella cannabis. Può essere considerato il capostipite della famiglia dei cosiddetti fitocannabinoidi, sostanze chimiche di origine naturale.
A causa dei suoi effetti sul sistema nervoso centrale, il Thc è da sempre al centro delle polemiche sulla legalizzazione.
Se infatti è vero che dispone di proprietà terapeutiche di tipo analgesico, antiinfiammatorio, neuroprotettivo e antiemetico, può provocare anche ripercussioni negative, come cardiotossicità, sonnolenza, mal di testa, alterazione di umore e percezione, vertigini, convulsioni e disturbi di coordinazione.
L’Iss ha ricordato che se “assunto per via orale può provocare insorgenza ritardata e maggiore durata degli effetti rispetto all’assunzione per inalazione”. Per questo la principale preoccupazione legata ai prodotti commestibili è il rischio di esposizione involontaria.
“I consumatori che non sono consapevoli di consumare alimenti contenenti cannabis o che non sono consapevoli dell’insorgenza ritardata dei loro effetti avversi possono consumare quantità eccessive di Thc, aumentando i rischi”.
Nei bambini il noto principio attivo “può avere un ruolo importante anche nel determinare manifestazioni psichiatriche“.