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Bimbo iperattivo di 6 anni torna a scuola a Ladispoli dopo la sospensione e l'appello dei genitori a Valditara

Un bimbo iperattivo è stato allontanato da scuola. Valditara ha disposto un controllo alla scuola di Ladispoli dopo la sentenza del Tar per il rientro

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

I genitori di un bimbo iperattivo di 6 anni si sono rivolti al ministro Valditara. La richiesta è semplice: far rientrare il figlio a scuola. Il bambino era stato sospeso per 21 giorni, ma la decisione non prendeva in considerazione l’iperattività del piccolo. Nonostante il Tar del Lazio avesse disposto il rientro a scuola dell’alunno, il preside dell’istituto di Ladispoli lo aveva negato. Da qui l’appello di mamma e papà al ministro, che ha immediatamente disposto l’invio degli ispettori dell’ufficio scolastico regionale. Nel frattempo, però, il bimbo è tornato in classe.

Bimbo sospeso da scuola a Ladispoli

Un bambino di 6 anni era stato sospeso all’Istituto comprensivo Meloni di Ladispoli dal 28 febbraio al 21 marzo.

Il preside aveva spiegato che quando lui è in classe diventa complesso fare lezione e che l’insegnante di sostegno non è in grado di supportarlo. Il dirigente scolastico, Riccardo Agresti, ha convocato i genitori per chiedere uno sforzo, ma la situazione non sembra essere cambiata. Da qui la decisione.


Un bimbo iperattivo è stato allontanato da una scuola di Ladispoli: appello dei genitori a Valditara

La sentenza del Tar

Il 27 febbraio al padre del bimbo di 6 anni era arrivata la notifica di “allontanamento dalla comunità”. L’uomo si è subito messo in contatto con l’avvocato Daniele Leppe per procedere con un ricordo al Tar e annullare così la decisione presa dalla scuola.

Il tribunale aveva dato ragione alla famiglia il 4 marzo, chiedendo il rientro del bambino con un numero maggiore di ore con il sostegno. La scuola, alla vista del padre con il decreto del Tar in mano, aveva deciso di non farlo entrare, spingendolo a chiamare i carabinieri per sporgere denuncia.

Appello dei genitori a Valditara

Il preside però era rimasto fermo, spiegando come la decisione non fosse una punizione, ma una metodologia di insegnamento: “Se si sta in una comunità si deve imparare a rispettare le regole, così poi si torna rispettando il prossimo. Nel 90/95% dei casi funziona”.

Nel frattempo, su disposizione del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara (che recentemente ha vietato il cellulare in classe e proposto lezioni separate per gli studenti stranieri), l’ufficio scolastico regionale ha disposto un’ispezione per comprendere come mai il decreto del Tar del Lazio, non è stata attuata e rispettata dall’Istituto di Ladispoli.

Il rientro a scuola

Giovedì 7 marzo il bimbo è tornato a scuola, secondo quanto riferito dall’Ansa.

Prima di entrare a scuola si sarebbe rivolto al padre chiedendogli “perché l’altro giorno non mi hanno fatto entrare?“.

Fonte foto: ANSA

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