Bimba rapita riesce a fuggire dopo 9 anni: è tornata a casa grazie ad un video trovato su Youtube
Una bambina rapita a 7 anni è riuscita a liberarsi e tornare a casa: ci sono voluti 9 anni e un video su Youtube, ma è tornata dalla famiglia
Ha dell’incredibile la vicenda di Pooja Gaud, oggi adolescente di 16 anni. Dopo essere stata rapita 9 anni fa, è riuscita a tornare a casa grazie all’aiuto di un video su Youtube. Ora si è riunita alla sua famiglia e ha raccontato gli orrori e maltrattamenti subiti.
- La storia di Pooja Gaud, rapita a 7 anni
- Gli abusi e gli orrori vissuti dalla bambina
- Si è liberata grazie ad un video su Youtube
La storia di Pooja Gaud, rapita a 7 anni
La vicenda è riportata dalla Bbc e inizia nove anni fa, il 22 gennaio del 2013. Mentre usciva da scuola a Mumbai, nello stato indiano del Maharashtra, la piccola Pooja Gaud di 7 anni è stata raggiunta da una coppia.
I due, identificati dalla polizia come Harry e Soni D’Souza, hanno offerto alla bambina un gelato e l’hanno così convinta a seguirla. Seguono anni di vita assieme alla coppia, che a quanto pare avrebbe rapito la bambina perché non potevano avere figli.
Per Pooja e la famiglia è stato l’inizio di un incubo lungo nove anni e conclusosi il 4 agosto, quando Pooja è riuscita a fuggire.
Gli abusi e gli orrori vissuti dalla bambina
La miracolosa fuga è stata raccontata dalla stessa adolescente, una volta riunitasi con la madre, Poonam Gaud, e i due fratelli. Il padre è morto nel corso di quest’anno.
Stando a quanto riportato, la vita per Pooja con la coppia che l’ha rapita è stata piena di orrori: è stata portata prima a Goa, quindi a Karnataka, sotto minaccia di violenza fisica se avesse pianto o attirato l’attenzione. Per qualche tempo è andata a scuola, poi è stata ritirata.
La situazione è peggiorata quando la coppia è riuscita infine ad avere un figlio: “Mi picchiavano con una cintura, mi davano calci e pugni. Una volta mi hanno picchiato con un mattarello così forte che mi ha sanguinato la schiena“.
Si è liberata grazie ad un video su Youtube
Costretta a lavorare in casa e fuori anche per 12-24 ore, ha raccontato che è stata proprio la sua occupazione a salvarla. Un giorno, Pooja è riuscita a usare il cellulare della coppia mentre dormivano: ha cercato il suo nome su Youtube e ha trovato video sul suo rapimento.
Qui, ha trovato anche un numero da chiamare per chiedere aiuto. Ci sono voluti 7 mesi: mentre lavorava come babysitter in un’altra casa, ha chiesto ad una domestica di 35 anni di aiutarla e questa è riuscita a mettersi in contatto con la madre.
Dopo un primo incontro video, è partita la denuncia alla polizia che ha permesso di arrestare Harry D’Souza (per lui accuse di rapimento, minacce, violenza fisica e violazione delle leggi sul lavoro minorile) e a Pooja di ricongiungersi con la famiglia.