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Beppe Grillo condannato per diffamazione aggravata nei confronti dell'ex deputata del Pd Cinzia Capano

Il fatto risale al 2011. Grillo parlò dell'assenza della parlamentare barese in aula: Capano spiegò di essere stata ricoverata d'urgenza in ospedale

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

La terza sezione penale della Corta d’Appello di Bari ha condannato Beppe Grillo per diffamazione aggravata nei confronti della ex parlamentare barese del Pd Cinzia Capano a causa di alcune dichiarazioni fatte dal fondatore del M5s durante la trasmissione “Anno Zero” del 9 giugno 2011. In primo grado Grillo era stato assolto.

Le parole del fondatore del Movimento cinque stelle

Beppe Grillo accusò la parlamentare barese del Partito democratico di essere stata assente in Parlamento in occasione del voto sulla proposta di accorpare nell’Election day il referendum sull’acqua pubblica a quello amministrativo del maggio 2011.

Grillo sostenne che Capano e gli altri parlamentari del Pd avessero fatto fallire di proposito l’accorpamento per boicottare la consultazione popolare a vantaggio delle lobbies della privatizzazione dell’acqua, riporta l’agenzia Ansa.

La querela

Il giorno del voto, il 16 marzo 2011, Cinzia Capano spiegò di essere stata assente perché ricoverata d’urgenza in ospedale a causa di un malore e querelò il comico e fondatore del Movimento cinque stelle.

Dopo essere stato assolto in primo grado, ora Grillo è stato condannato al risarcimento del danno da definire in sede civile e a rifondere le spese processuali.

L’affondo di Renzi

La notizia della condanna del fondatore del M5S ha provocato la reazione del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che su Twitter commenta: “Beppe Grillo è stato condannato oggi per diffamazione. Ci insultavano in nome dell’onestà, ma i pregiudicati sono loro. Continuiamo a difendere la giustizia dai giustizialisti. Il tempo è galantuomo”.

Il tweet di Matteo Renzi contro Grillo

Sul fronte politico, in occasione della recente campagna elettorale Beppe Grillo è stato accusato da Alessandro Di Battista di fare da “padre padrone” all’interno del movimento di cui è garante.

Dal canto suo, Grillo non ha risparmiato parole molto dure nei confronti dell’ex Ministro degli esteri Luigi di Maio, escluso dal Parlamento a causa del flop di Impegno Civico.

Fonte foto: ANSA

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