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Alessandro Di Battista attacca il M5S: "Costretto a lasciare, Grillo padre padrone", lo sfogo in un video

Alessandro Di Battista commenta la mancata candidatura e attacca il Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo. Volano parole al vetriolo: "Padre padrone"

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A seguito dell’esclusione dalle Parlamentarie anche di Virginia Raggi, Alessandro Di Battista si sfoga sui social e punta il dito contro il Movimento Cinque StelleBeppe Grillo. Per Giuseppe ConteDanilo Toninelli, invece, ha parole di stima.

Alessandro Di Battista contro il M5S

I tre grandi esclusi, quindi, sono Raggi, Di Battista e Rocco Casalino.

I tempi per le autocandidature sono scaduti lunedì 8 agosto e tra i candidati pentastellati che si dovranno scegliere per le elezioni politiche del 25 settembre, i tre appena citati sono i grandi assenti.

Per questo e altri motivi Di Battista aveva già usato parole al vetriolo contro il Movimento e Luigi Di Maio: “Trasformista, disposto a tutto, arrivista, incline al più turpe compromesso pur di stare nei palazzi”.

Ora Di Battista ne ha per tutti, anche per Beppe Grillo. Sul Movimento Cinque Stelle dice: “Molti del M5S non mi vogliono. Nessuno mi ha chiamato e mi ha detto ‘abbiamo bisogno di te’, a parte Danilo Toninelli”.

I candidati e il Partito Democratico

Poi, secondo lui i candidati del Movimento sarebbero disposti “a infilarsi nella sede del Partito democratico per elemosinare un seggio quando avevano detto peste e corna del Pd. Io davvero non sono come queste persone, grazie a Dio”.

Come anticipato, oltra a Toninelli nelle sue grazie c’è ancora Giuseppe Conte: “Il più disponibile è stato Giuseppe Conte che è stato la persona più onesta e più corretta con me. Abbiamo avuto una interlocuzione molto leale, lo ringrazio”.

Le parole al vetriolo contro Beppe Grillo

Il dito è puntato soprattutto contro Beppe Grillo. Del garante del Movimento dice: “Grillo fa da padre padrone“, ma non è tutto.

Alessandro Di Battista continua: “Io di fatto sono stato costretto a lasciare il M5s, proprio perché soprattutto Grillo ha indirizzato il Movimento nel governo dell’assembramento”.

Quindi: “Io politicamente non mi fido di Beppe Grillo. Ancora Beppe Grillo fa da padre padrone e io sotto di lui non ci sto”.

Non nega, tuttavia, l’impegno dimostrato dal garante per il Movimento, ma continua: “Grillo dovrebbe fare un passo di lato”.

Nel suo futuro c’è un’associazione civica per fare cittadinanza attiva per continuare a fare politica “fuori dal Parlamento”.

alessandro-di-battista Fonte foto: ANSA
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