La Bce lascia i tassi d'interesse invariati: tagliate le previsioni di crescita, gli scenari sull'inflazione
La Bce ha deciso di mantenere invariati i 3 tassi d'interesse di riferimento. Prevista una diminuzione graduale dell'inflazione nel corso del 2024
Dopo la decisione analoga della Federal Reserve statunitense dello scorso 13 dicembre, anche il Consiglio direttivo della Bce, la Banca Centrale Europea, ha deciso di mantenere invariati i 3 tassi d’interesse di riferimento (al 4,5%). “Sebbene l’inflazione sia diminuita negli ultimi mesi, è probabile che riprenda temporaneamente nel breve termine”, hanno spiegato dalla sede di Francoforte.
L’andamento dell’inflazione
Sul fronte inflazione, stando alle ultime proiezioni relative all’Eurozona, si dovrebbe assistere a una diminuzione graduale nel corso del prossimo anno, fino ad avvicinarsi all’obiettivo del 2% dal Consiglio direttivo nel 2025.
La Bce prevede un’inflazione complessiva in media del 5,4% nel 2023, del 2,7% nel 2024, del 2,1% nel 2025 e dell’1,9% nel 2026.
Si tratta di una revisione al ribasso per il 2023 e soprattutto per il 2024 rispetto alle proiezioni dello scorso settembre (in precedenza si era parlato di valori del 5,6% quest’anno, 3,2% nel 2024 e 2,1% nel 2025).
Gli esperti di Eurolandia prevedono inoltre che la componente core, che esclude i beni energetici e alimentari, si attesterà in media al 5% nel 2023, al 2,7% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e al 2,1% nel 2026.
Le previsioni di crescita
“I passati aumenti dei tassi d’interesse continuano a trasmettersi con forza all’economia – ha comunicato la Bce -. L’inasprimento delle condizioni di finanziamento sta smorzando la domanda e questo sta contribuendo a spingere al ribasso l’inflazione”
L’istituzione incaricata dell’attuazione della politica monetaria per i 20 Paesi dell’Eurozona si attende una crescita economica contenuta nel breve periodo. La stima sul pil 2023 è stata abbassata allo 0,6%, dal precedente 0,7%, e allo 0,8% per il 2024, rispetto al precedente l’1%. Resta invece invariata la prospettiva sul 2025, all’1,5%.
Paa e Pepp
Quanto al programma di acquisto di asset (Paa) e al programma di acquisto per l’emergenza pandemica (Pepp), la Bce ha chiarito che il portafoglio del Paa sta diminuendo a un ritmo “misurato e prevedibile, in quanto l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza”.
Nell’ambito del Pepp, il Consiglio direttivo ha manifestato la volontà di continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel corso della prima metà del 2024.
Nella seconda metà dell’anno verrà invece ridotto il portafoglio Pepp in media di 7,5 miliardi di euro al mese. Come da programma, la fine dei reinvestimenti avverrà alla fine del 2024.