Autopsia sul corpo di Francesca Deidda, perché sono previsti tempi lunghi per l'esame che dirà com'è morta
Sono in corso le indagini sui resti trovati nei luoghi in cui si cercava Francesca Deidda, ma per l'autopsia si dovrà attendere: il motivo dell'esame
Se l’esito dell’esame del Dna può richiedere un massimo di 48 ore, l’attesa per l’autopsia potrebbe richiedere più tempo: sono le due importanti novità sul caso di Francesca Deidda. Nelle ultime ore un borsone con resti umani è stato rinvenuto lungo la vecchia Orientale Sarda, sotto un albero che costeggia il Rio Picocca oggi in secca. Della donna si erano perse le tracce dal 12 maggio e attualmente i sospetti interessano il marito, Igor Sollai, che si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Perché tanta attesa per l’autopsia?
L’esame del Dna
Come sottolinea L’Unione Sarda, la conferma che i resti rinvenuti nel borsone appartengano effettivamente a Francesca Deidda arriverà solamente con l’ufficialità scientifica. Per questo si attendono gli esiti degli esami del Dna condotti sul cadavere, che arriveranno nelle prossime 24-48 ore a partire da venerdì 19 luglio.
Dopo la macabra scoperta, il corpo è stato trasportato presso l’Istituto di Medicina Legale dell’ospedale Brotzu di Cagliari. Il ritrovamento è stato possibile con l’intervento dei cani molecolari: durante le ricerche, uno degli esemplari si è soffermato su un borsone nascosto ai piedi di un albero annusandolo con insistenza.
Entro 48 ore, quindi, si scoprirà se quei resti appartengano alla 42enne scomparsa da San Sperate. Nel frattempo il marito, Igor Sollai, continua a definirsi estraneo alla scomparsa della moglie.
Per conoscere in quale modo sia morta Francesca Deidda sarà invece necessaria l’autopsia per la quale il pm Marco Cocco ha nominato il medico legale Roberto Demontis.
Perché si dovrà attendere a lungo per l’autopsia
Oltre al medico legale Roberto Demontis, il pm Marco Cocco ha nominato due superconsulenti, un antropologo forense e un entomologo. Entrambe le personalità dovranno arrivare dalla Penisola.
Per questo motivo i primi risultati dell’esame autoptico potrebbero arrivare non prima della fine di luglio. Lo scrive L’Unione Sarda.
La Tac al borsone
Nel frattempo, venerdì 19 luglio è stata effettuata una Tac sul borsone per stabilire sia in che modo il cadavere è collocato all’interno, sia il suo stato di putrefazione.
Secondo le prime indiscrezioni, alcune parti di quei resti sarebbero stati rinvenuti già scheletrizzati, un dettaglio che lascia immaginare che la 42enne sia stata uccisa nel giorno stesso della scomparsa.