Austria, vola il Partito della birra: è stato il terzo più votato alle elezioni presidenziali
Exploit del Partito della birra alle elezioni presidenziali in Austria: il suo candidato e leader, Dominik Wlazny, è arrivato al terzo posto
Exploit del Partito della birra alle elezioni presidenziali austriache. Il candidato presidente del Bierpartei, Dominik Wlazny, in arte Marco Pogo, ha raccolto l’8,4% dei consensi alla tornata elettorale che si è tenuta domenica 9 ottobre in Austria, piazzandosi al terzo posto.
Il Partito della birra terzo alle elezioni in Austria
Domenica 9 ottobre in Austria si sono tenute le elezioni presidenziali che hanno visto la vittoria del presidente uscente, il verde Alexander Van der Bellen, sostenuto da tutti i principali partiti ad eccezione della formazione di estrema destra Fpo.
Più della rielezione di Van der Bellen, data per scontata, a far notizia è stato però l’exploit del Partito della birra. Dominik Wlazny, il leader della formazione fondata alcuni anni fa come semplice “progetto satirico”, ha conquistato l’8,4% dei voti, piazzandosi al terzo posto.
Il 35enne Wlazny è arrivato dietro solo a Van der Bellen (56,2%) e Walter Rosenkranz (17,9%) dell’Fpo e davanti ad altri quattro candidati. Non solo: nella capitale Vienna ha ottenuto più voti anche di Rosenkranz, risultando il secondo candidato più votato.
“Sono sopraffatto. Sono arrivato terzo in queste elezioni, a Vienna sono arrivato secondo dopo Van der Bellen, davanti all’Fpo”, ha commentato Wlazny dopo il voto.
Cos’è il Partito della Birra
Il Partito della birra austriaco (Bierpartei) è stato fondato nel 2014 da Dominik Wlazny, 35 anni, laureato in Medicina che ha poi deciso di seguire tutt’altra strada: quella di musicista e cabarettista, alla testa del gruppo rock Turbobier.
Il partito era nato come un progetto satirico con una forte presenza sui social, uno strumento di promozione per il singolo omonimo Die Bierpartei, uno dei brani inclusi nell’album di debutto dei Turbobier.
Da qui l’impronta irriverente e dissacrante del partito, che promuoveva proposte assurde e divertenti: dalla fornitura mensile di birra al posto dei sussidi alla costruzione di una fontana di birra nel centro di Vienna.
Il successo tra gli under 30
Con il passare degli anni però i toni provocatori del Partito della birra si sono attenuati e sono arrivate proposte ben più serie su tematiche importanti come il lavoro, la povertà, i diritti.
E di pari passo sono cresciute le ambizioni. Il Partito della birra si è presentato per la prima volta alle elezioni alle politiche del 2019, ottenendo però magri risultati. Già l’anno successivo le cose sono andate meglio con l’elezione dei primi consiglieri (tra cui lo stesso Wlazny) alle elezioni statali di Vienna.
Ora l’exploit alle presidenziali, con il Partito della birra che ha raccolto consensi soprattutto sui giovani elettori under 30.