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Assegno unico, le date del pagamento di gennaio: quando arriva a chi non lo riceve sul conto bancario

Al via gli accrediti dell'assegno unico 2023: quali sono le date di riferimento del mese di gennaio e come verificare l'ammontare dei pagamenti

Pubblicato:

Simone Cadoni

GIORNALISTA

Giornalista, scrive di cronaca, politica e altre tematiche legate all’attualità.

Il primi pagamenti del 2023 dell’assegno unico sono partiti. Molti dei beneficiari hanno già ricevuto l’accredito di gennaio, ma tanti altri sono ancora in attesa. Questo perché le date sono diverse a seconda della modalità di percezione: la distinzione è tra chi riceve il contributo sul conto corrente bancario e chi è già destinatario del Reddito di cittadinanza.

Assegno unico: le date degli accrediti di gennaio

Coloro che ricevono l’assegno unico sul proprio conto corrente, indicato all’atto della presentazione della domanda, dovrebbero aver già trovato saldato il pagamento mensile. Per loro la quota corrispondente è infatti stata erogata domenica 15 gennaio.

Chi è invece beneficiario del Reddito di cittadinanza dovrà invece attendere la fine del mese: il contributo sarà infatti elargito venerdì 27 gennaio sotto forma di integrazione alla misura di sostegno. Quindi se lo ritroverà direttamente sulla carta Rdc di Poste Italiane.

Le date precise di pagamento dell’assegno unico vengono indicate direttamente dall’Inps sui singoli fascicoli previdenziali dei cittadini. La raccomandazione è dunque quella di monitorare sempre la propria area personale online.

Gli aumenti alla misura

L’Assegno unico universale è una misura appartenente al cosiddetto “pacchetto famiglia”, che nella Legge di Bilancio 2023 vale 1,5 miliardi di euro. Secondo quanto stabilito dal governo, con il nuovo anno scatta l’incremento delle somme da accreditare.

A seconda della condizione economica del nucleo familiare, gli assegni per i figli di età inferiore a un anno aumentano fino al 50% e lo stesso succede a quelli per i bambini da uno a tre anni nelle famiglie che contano tre o più figli a carico e Isee fino ai 40mila euro.

Previsto anche un incremento del 50% della maggiorazione forfettaria per i nuclei con almeno quattro figli a carico, che passa da 100 a 150 euro. La Manovra ha inoltre confermato e reso strutturali le maggiorazioni dell’assegno unico per i disabili.

Chi deve fare richiesta

L’Assegno unico è un sostegno economico destinato alle famiglie con figli fino a 21 anni, ma senza limiti d’età per i figli disabili. Si può richiedere a partire dal settimo mese di gravidanza.

Coloro che hanno già ottenuto il contributo nel 2022 e non hanno subìto modifiche nei requisiti familiari, non devono ripresentare la domanda per il 2023: è sufficiente rinnovare l’Isee (in caso contrario riceveranno solo gli importi minimi).

Chi deve obbligatoriamente fare richiesta sono coloro che non l’hanno mai ricevuto e i vecchi beneficiari la cui condizione è cambiata riguardo al numero dei figli, alla variazione o inserimento della condizione di disabilità o alla dichiarazione relativa alla frequenza scolastica/corso di formazione per il figlio maggiorenne.

La domanda deve essere presentata nuovamente anche in caso di separazione dei genitori e se le condizioni del patrimonio familiare sono diverse rispetto all’anno precedente.

Fonte foto: iStock

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