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Asia Argento, sobria da tre anni, racconta della dipendenza dall'alcol: “Ho molta paura di tornare dov’ero”

Presentando il nuovo film di cui è protagonista, l’attrice Asia Argento racconta del percorso per salvarsi dalla dipendenza

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Maria Francesca Moro

GIORNALISTA

Giornalista professionista specializzata in cultura e ambiente, si occupa anche di cronaca, attualità e politica. Inizia il suo percorso nel mondo della carta stampata, per poi impugnare la telecamera e raccontare l’attualità su social e tg nazionali.

Asia Argento si trova alla Biennale di Venezia per presentare Selon Joy, pellicola diretta dalla regista Camille Lugan, che la vede vestire i panni della matura capobanda di una baby gang. Un personaggio negativo, che trascina i più giovani e fragili in un vortice di violenza e criminalità. Il contrario di quel che Argento sta attuando su sé stessa, impegnata in un personale percorso di disintossicazione e salvezza.

Asia Argento, tre anni di sobrietà

Intervistata dallo scrittore candidato al Premio Strega Jonathan Bazzi per il Corriere della Sera, Asia Argento racconta i suoi primi tre anni da sobria, ormai libera dalle dipendenze, ma non senza paura.

L’attrice parla della disintossicazione come una “grazia. Chi ha una dipendenza vera difficilmente riesce a smettere. Direi un cinque per cento. E tutti quelli che ci riescono parlano di grazia: è inspiegabile il motivo per cui alcuni ce la fanno e gli altri no”.

Asia Argento

Lei ce l’ha fatta, ma la dipendenza è una spada di Damocle sul capo: “Ho molta paura di tornare dov’ero. Perché la mia naturale condizione sarebbe di andare verso il buio. Le voci, i pensieri parassiti: una sorta di vergogna che ho sin da piccola, un senso di spavento quando devo stare in mezzo agli altri”.

Ma, giorno dopo giorno, si impegna a tenere lontani quei “pensieri parassiti”, attraverso “pratiche quotidiane, come la meditazione, per non ricaderci. Quarantacinque minuti, un’ora: ogni mattina”.

Il rapporto con la madre e il padre Dario

“Il problema delle dipendenze nella mia famiglia va indietro di tante generazioni” spiega l’attrice, figlia del regista Dario Argento e dell’attrice Daria Nicolodi.

“Mia madre beveva ed era violenta”, così come nonne e bisnonne, “la poetessa, l’attrice, la filosofa: una suicida, un’altra morfinomane… Mi dicevo: non sarò mai come loro. Alla fine, sono diventata quello che non volevo: alcolista anch’io, come mia madre”.

Distante, invece, il padre Dario: “Mi vedeva in quello stato, io pensavo: ‘Ma perché non gliene frega niente che sto così?’. Ma ha 84 anni: parlare di queste cose non fa parte della sua educazione. Negli ultimi anni il nostro rapporto è migliorato”.

Il commento sull’ex Morgan: “Una persona malata”

Nel corso della lunga intervista, Asia Argento torna a parlare di Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, con il quale ha avuto una lunga relazione e una figlia: “Marco è una persona malata che ancora non ha iniziato un cambiamento. […] Gli ultimi fatti legati a Marco sono terrificanti, ma se lui avesse avuto la grazia di desiderare di rimanere pulito non si sarebbe comportato in quel modo”.

Argento si riferisce al recente caso di stalking e minacce di cui si è macchiato il cantautore, accusato di perseguitare l’ex compagna Angelica Schiatti.

“Non lo sto giustificando – ribadisce la regista – anzi forse pagare può essere l’unica cosa in grado di fermare il suo autolesionismo”.

Fonte foto: IPA

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