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CRONACA ESTERA

Arrestato in Russia Sergei Sokolov direttore di Novaya Gazeta: accusato di discredito militare, cosa rischia

Sergei Sokolov è direttore di Novaya Gazeta da quando il premio Nobel Dmitry Muratov si è dimesso dopo essere finito nel mirino del regime

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

In Russia non si ferma la caccia ai dissidenti: Sergei Sokolov, direttore del giornale Novaya Gazeta, è stato arrestato a Mosca. Sulla sua testa pende l’accusa di “discredito” ai danni delle forze armate russe.

Arrestato Sergei Sokolov, direttore di Novaya Gazeta

Sokolov è diventato direttore di Novaya Gazeta a settembre 2023, quando il premio Nobel Dmitry Muratov si è dimesso dopo essere stato inserito nella lista degli “agenti stranieri”. Definizione che equivale all’accusa di alto tradimento.

La notizia dell’arresto è stata data dallo stesso quotidiano. Il fermo di Sokolov è dovuto al modo in cui si era riferito all’esercito russo in un articolo, anche se non viene specificato di quale articolo si tratti.

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Non è neppure chiaro dove sia stato portato il giornalista dopo il suo arresto. Il caso verrà esaminato dal tribunale di Perovsky. Se riconosciuto colpevole, Sokolov rischia un processo amministrativo e una multa fino a 50mila rubli (circa 500 euro).

Chi è Sergei Sokolov

Prima di diventare direttore di Novaya Gazeta, Sokolov ne è stato vicedirettore. Gran parte dei membri della redazione ha lasciato la Russia nel marzo del 2022 per continuare a lavorare dalla Lettonia al sito Novaya Gazeta Europe. Sokolov ha invece scelto di restare in madrepatria.

Da novembre 2022, il Roskomnadzor (l’Agenzia governativa per le telecomunicazioni) ha oscurato l’accesso a Novaya Gazeta dal territorio russo. Sokolov si è visto ritirare la sua licenza per i media a febbraio 2023.

Anche altri giornalisti dissidenti russi si sono trasferiti in Europa dopo lo scoppio della guerra con l’Ucraina, come Marina Ovsyannikova.

Il caso di Alexei Trunov

Quello di Sergei Sokolov non è un caso isolato. Da quanto scritto da Novaya Gazeta, le autorità russe hanno messo in atto un ulteriore giro di vite contro i giornalisti che esprimano dissenso o critiche.

Alexei Trunov, blogger di Petrozavodsk, è stato condannato al pagamento di una multa di 30mila rubli (circa 300 euro) per aver postato dei commenti critici sotto un post pubblicato sui social da un’autorità locale.

Dopo i commenti di Trunov, l’autore aveva deciso di cancellare il suo post. Ma il blogger è stato comunque denunciato, processato e condannato. L’accusa, anche per lui, è stata quella di “aver screditato le forze armate della Federazione Russa”.

Fonte foto: ANSA

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