Arrestati l'allenatore Christophe Galtier del Paris Saint Germain e suo figlio: sono accusati di razzismo
L'allenatore del Paris Saint-Germain Christophe Galtier e suo figlio John Valovic-Galtier sarebbero stati arrestati: sono accusati di razzismo
Terremoto in casa Paris Saint-Germain: l‘allenatore Christophe Galtier e suo figlio John Valovic-Galtier sono “in custodia presso la polizia giudiziaria di Nizza dalle ore 8, 45 di venerdì”.
L’arresto
La notizia dell’arresto è stata riportata dall’agenzia di stampa francese ‘Afp’, che ha citato il procuratore di Nizza Xavier Bonhomme.
L’allenatore Christophe Galtier sarebbe stato fermato per “sospetta discriminazione“.
Cosa è successo
Come ricordato dalla ‘Gazzetta dello Sport’, era stato accusato di insulti razzisti nei confronti dei giocatori del Nizza quando si trovava alla guida del club (nella stagione calcistica 2020-21).
Alla metà del mese di aprile era stata aperta un’indagine preliminare per sospetti di “discriminazione basata su una presunta razza o affiliazione religiosa”.
Le parole di Galtier erano state riportate anche dall’ex direttore sportivo del Nizza Julien Fournier, che era stato poi ascoltato in aula a maggio. Diversi giocatori e dirigenti del Nizza, tra cui il presidente del club Jean-Pierre Rivère, sono già stati interrogati dagli inquirenti.
La mail di Julien Fournier
‘Rmc Sport’ ha reso noto in passato un estratto di una e-mail che l’ex ds del Nizza Julier Fournier Fournier avrebbe inviato alla direzione sportiva di Ineos (la società britannica proprietaria dell’OGC Nice) e in particolare al nuovo capo Dave Brailsford, per lamentarsi di Galtier e e del figlio e, nello specifico, della loro gestione dei giocatori “neri e musulmani” in squadra, che secondo Galtier erano troppi.
In un estratto della mail si legge: «Christophe Galtier è poi arrivato nel mio ufficio e ha salutato suo figlio che mi ha detto ‘puoi verificare con mio padre quello che ti ho detto’ ( il figlio/agente di Christophe Galtier aveva segnalato la critiche a Fournier, ndr). Una volta uscito il suo agente/figlio, ho raccontato a Christophe della discussione che avevo appena avuto e gli ho chiesto se era tutto vero. Mi ha risposto di sì e che dovevo tener conto della realtà del città e che non potevamo avere così tanti neri e musulmani in squadra”.
La posizione di Galtier
Il tecnico ha sempre smentito con fermezza le accuse e aveva perfino sporto denuncia. In una conferenza stampa avvenuta poco dopo la rivelazione sulla mail, Galtier aveva detto: “Come molti di voi, sono profondamente scioccato dai commenti che mi vengono attribuiti e che sono stati rilanciati da alcuni in modo irresponsabile”.
Poi aveva aggiunto: “Sono un figlio di quartieri popolari, cresciuto nella diversità, nei valori della condivisione e del rispetto per gli altri, qualunque sia la loro origine, colore o religione. Tutta la mia vita di uomo, di calciatore e poi allenatore è stato dettato dalla preoccupazione di condividere e vivere bene con gli altri, non posso accettare che il mio nome e la mia famiglia vengano sporcati in questo modo”.