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Angela Carini contro Imane Khelif, gaffe di Meloni: "La ringrazio per come si è battuta", ma si era ritirata

Gaffe di Giorgia Meloni sulla pugile Angela Carini subito il ritiro dal combattimento contro Imane Khelif

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Un pugno troppo forte per riuscire a continuare. Giovedì 1 agosto Angela Carini, pugile italiana, si è ritirata dopo pochi secondi dal confronto con l’algerina Imane Khelif. Sul tema è intervenuta immediatamente Giorgia Meloni: appena arrivata a Casa Italia, la premier ha detto ai giornalisti di voler ringraziare Carini “per come si è battuta, anche se non siamo riusciti a vederla, abbiamo visto solo dei piccoli flash”. Una piccola gaffe della presidente del Consiglio, visto che – come le ha fatto notare la stampa presente – l’atleta ha abbondato il ring dopo 46 secondi.

La gaffe di Giorgia Meloni

Giorgia Meloni si è scagliata contro il CIO per aver ammesso Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024, dopo averlo già fatto a Tokyo 2021: “Non ero d’accordo con la scelta del 2021, non sono d’accordo oggi, ringrazio Angela Carini per come si è battuta anche non siamo riusciti a vederla, abbiamo visto solo dei piccoli flash…”.

Una evidente gaffe, quella della premier: come le hanno fatto notare i giornalisti presenti, spiega l’Ansa, la pugile azzurra si era ritirata dopo 46 secondi.

Il momento del ritiro di Angela Carini dal match contro Imane Khelif

“Mi dispiace ancora di più, mi ero emozionata ieri quando ha scritto combatterò perché in queste cose sicuramente conta anche la dedizione, la testa, il carattere. Però poi conta anche poter competere ad armi pari. E dal mio punto di vista non era una gara pari”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.

L’accusa di Meloni: “Tesi estreme incidono sui diritti delle donne”

La premier – ripresa dall’Ansa – ha poi aggiunto che “sono anni che cerco di spiegare che alcune tesi portate all’estremo rischiano di impattare soprattutto sui diritti delle donne”.

Secondo Meloni, infatti, atleti che hanno “caratteristiche genetiche maschili” non dovrebbero essere ammessi alle gare femminili: “E non perché si voglia discriminare qualcuno, ma per tutelare il diritto delle atlete a poter competere ad armi pari”.

E ancora sul CIO: “Cambiò il regolamento nel 2021 su questa materia, noi presentammo una mozione per segnalare le conseguenze che questo poteva avere: è un fatto che con i livelli di testosterone presenti nel sangue dell’atleta algerina, la gara è una gara che già non sembra equa in partenza. C’erano anche motivi legati alla sicurezza. Penso si debba fare attenzione a discriminare nel tentativo di non discriminare”.

La frecciata a Macron e alla Senna

Non è poi mancata una frecciata a Emmanuel Macron e alle sue Olimpiadi.

Meloni ha confidato di essere “in contatto”, ma potrebbero non vedersi perché “non è a Parigi, quindi dipende se, fra quando lui ritorna e io riparto, riusciamo a incastrarci. Se riusciamo volentieri, i nostri staff si stanno sentendo per capire gli orari”.

Quindi, la frecciata alla Senna, finita al centro delle polemiche per un divieto di balneazione durato giorni: “La Senna come il Tevere? Ancora non l’ho guardata bene. Sicuramente i due fiumi si somigliano, penso che scegliere di fare la gara di triathlon fosse una scelta suggestiva poi ho visto che ha creato molte polemiche”.

E ancora: “Non entro nella materia perché sono materie che riguardano più la scienza da un certo punto di vista, cerchiamo di evitare le polemiche”.

Fonte foto: ANSA
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