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Andrea Piazzolla si approfittò di Gina Lollobrigida per appropriarsi dei beni: condannato a 3 anni di carcere

Andrea Piazzolla, ex factotum di Gina Lollobrigida, è stato condannato a tre anni per circonvenzione d'incapace e al risarcimento delle parti civili

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

È giunta al termine la battaglia legale tra gli eredi di Gina Lollobrigida e l’ex factotum dell’attrice, Andrea Piazzolla. L’uomo è stato condannato a tre anni di carcere per circonvenzione d’incapace, oltre al risarcimento delle parti civili con circa mezzo milione di euro, in attesa di tornare a discutere della questione davanti al tribunale civile.

La condanna ad Andrea Piazzolla

Tre anni di carcere per circonvenzione d’incapace: è questa la condanna che il giudice monocratico di Roma ha inflitto ad Andrea Piazzolla, ex factotum della stella del cinema Gina Lollobrigida.

Secondo il giudice, che nella condanna ha praticamente dimezzato i 7 anni e mezzo richiesti dall’accusa, negli ultimi anni di vita dell’attrice Piazzolla avrebbe approfittato “dell’indebolimento della corretta percezione della realtà” e dello stato di “vulnerabilità” della Lollobrigida.

L’attrice Gina Lollobrigida, morta nel gennaio 2023, con l’allora factotum Andrea Piazzolla

Oltre alla pena di reclusione, che potrebbe anche essere tramutata in una pena alternativa ai servizi sociali, il giudice ha condannato Piazzolla al pagamento di mezzo milione di euro a favore delle parti civili, aggiungendo una multa di mille euro e decidendo anche per il dissequestro della villa sulla Appia Antica a favore degli eredi dell’attrice.

Il sollievo degli eredi

Secondo l’avvocato Michele Gentiloni Silveri, legale degli eredi di Gina Lollobrigida, “un giudice estremamente preparato del Tribunale di Roma ha riconosciuto la ragionevolezza delle nostre ipotesi e finalmente è stata fatta giustizia”.

Una sentenza comunque dolceamara per Milko Skofic, figlio dell’attrice: “È comunque un dolore, ma la sentenza fa giustizia. La verità è che però non si doveva proprio arrivare a questo. Si tratta di una vicenda amara che non doveva proprio succedere. Sono arrivato psicologicamente svuotato alla sentenza. Un rimpianto? Tutto il tempo perso con il processo che mi ha impedito di stare vicino a mia madre quanto avrei voluto”.

Secondo i legali di parte civile, dal patrimonio della diva scomparsa nel gennaio 2023 mancherebbero oltre 10 milioni di euro, centinaia di beni preziosi messi all’asta tramite un intermediario, anche lui a processo, oltre al ricavato della vendita di un’automobile, una Jaguar. Piazzolla è poi andato a processo anche per i reati di autoriciclaggio e per la vendita di opere d’arte che si trovavano proprio nella villa dissequestrata dal giudice.

Le parole di Andrea Piazzolla

Piazzolla fino all’ultimo si è però difeso, sostenendo di “essere stato l’unico ad essersi preso cura di Gina Lollobrigida con amore e continuo a farlo. Non ho mai visto a Subiaco (sulla tomba dell’attrice, ndr) il figlio, il nipote o il presunto marito”.

A sostegno dell’ex factotum dell’attrice è intervenuto anche un amico storico della Lollobrigida, Angelo Perrone, che ha lasciato una dichiarazione a LaPresse: “Su tutte le questioni lavorative che mi interessavano lui non ha mai messo bocca, era lei in prima persona che decideva tutto; da quello che ho vissuto e visto io, da come si muoveva lei, non mi è sembrato mai di avere la sensazione che lui in qualche modo la manovrasse”.

Inoltre, secondo Perrone, se il giudice ha deciso di portare la condanna dai 7 anni e mezzo richiesti a 3, “è evidente che qualcosa dell’accusa non è stata presa in considerazione”.

Fonte foto: ANSA

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