Alta tensione tra Italia e Francia per la chiusura del traforo del Monte Bianco: non c’è accordo sul raddoppio
L’ipotesi del raddoppio del tunnel avanzata dall’Italia non sembra piacere a Parigi. Intanto gli operatori economici lanciano l’allarme per le chiusure programmate
Le chiusure programmate del traforo del Monte Bianco tornano ad accendere la tensione tra Italia e Francia. Il prossimo 4 settembre è in programma la prima delle chiusure annuali previste fino al 2041. Ogni anno, per permettere lavori di manutenzione del tunnel, il traforo del Monte Bianco chiuderà per 3-4 mesi. Ma sui lavori da realizzare non c’è accordo tra Italia e Francia: Parigi e Roma, anche su questo punto, sembrano essere molto distanti.
- A settembre la prima chiusura del tunnel del Monte Bianco
- Tensione tra Italia e Francia per i lavori da fare
- Il “no” di Parigi all’idea del raddoppio del traforo del Monte Bianco
A settembre la prima chiusura del tunnel del Monte Bianco
Il tunnel del Monte Bianco, inaugurato nel 1965, ha bisogno di lavori di manutenzione straordinaria molto importanti e invasivi, a cominciare dalla ristrutturazione della volta.
Per questa ragione il Gruppo europeo di interesse economico del traforo del Monte Bianco (Geie-Tmb), che gestisce l’infrastruttura per conto dei governi italiano e francese, ha stabilito la chiusura programmata nei prossimi anni. La prima, un cantiere test, scatterà dal 4 settembre e durerà fino al 18 dicembre 2023.
Tensione tra Italia e Francia per i lavori da fare
Ma i due governi non sono d’accordo su come intervenire per migliorare un’infrastruttura strategica, che permette il transito del 5% del traffico pesante alpino.
Le chiusure programmate, e la distanza dei due governi, hanno già allarmato le forze economiche dei due Paesi. Il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, ha chiesto al governo italiano di aprire un confronto con quello francese per valutare il raddoppio del traforo.
Un’ipotesi sostenuta anche dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che giudica il raddoppio del tunnel un’alternativa per attenuare i disagi derivati dalla chiusura del traforo”.
L’ingresso del tunnel del Monte Bianco
Il “no” di Parigi all’idea del raddoppio del traforo del Monte Bianco
Favorevole al raddoppio del traforo del Monte Bianco anche Confindustria, Autostrade per l’Italia, che detiene il 51% della società che gestisce il tunnel per conto dell’Italia, si è già attivata in questo senso.
Ma l’idea italiana non sembra piacere al governo di Parigi, né tantomeno agli ambientalisti. Il raddoppio del tunnel non è di attualità“, ha dichiarato il ministro ai Trasporti, Clément Beaune.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Laurent Wauquiez, presidente della regione Alvernia-Rodano-Alpi: “Lavoriamo ad altri punti di partenza, altri punti di arrivo, facciamolo diversamente. Dobbiamo essere più visionari sui mezzi di trasporto che ci saranno domani”.