Ali Agca interviene sulla commissione Orlandi-Gregori: "Chiedo di convocarmi per conoscere la verità storica"
Ali Agca vuole essere ascoltato in commissione parlamentare d'inchiesta sui casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. L'annuncio in rete
Ancora una volta Mehmet Ali Agca, noto alle cronache come colui che il 13 maggio 1981 attentò alla vita di Giovanni Paolo II con colpi di pistola esplosi in piazza San Pietro, interviene sul caso di Emanuela Orlandi: in un video diffuso su YouTube e riproposto dal ‘Corriere della sera’ chiede di essere convocato nel contesto della commissione bicamerale d’inchiesta Orlandi-Gregori per essere ascoltato. Diciamo “ancora una volta” perché Ali Agca è più volte stato associato al caso Orlandi, specialmente da quando l”Amerikano’ entrò nella vicenda.
- Ali Agca vuole essere convocato
- La commissione parlamentare Orlandi-Gregori
- I due casi sono correlati?
Ali Agca vuole essere convocato
Come detto in apertura, Mehmet Ali Agca ha diffuso un video in cui chiede di essere ascoltato in sede di commissione parlamentare d’inchiesta. Nel filmato diffuso su YouTube, dice: “Invito la Commissione di inchiesta parlamentare sulla scomparsa di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi a convocarmi cosicché possiamo gridare al mondo la verità storica“.
Ricordiamo che il nome di Ali Agca fu associato al caso Orlandi dall’inizio della vicenda, quando il sedicente ‘Amerikano’ telefonò sia alla Segreteria di Stato Vaticana sia in casa Orlandi per chiedere la liberazione di Mehmet Ali Agca in cambio di Emanuela, che sarebbe stata uccisa entro il 20 luglio 1983.
Ali Agca non si è mai allontanato dal caso Orlandi. Per questo, ora che è i lavori della commissione parlamentare d’inchiesta sono in corso, ritorna per chiedere di essere ascoltato.
Nel video, dice: “Se io sarò escluso dalla Commissione parlamentare d’inchiesta allora questo vuol dire che qualche potenza diabolica vuole lasciare un terribile sospetto sul Vaticano intero”.
Ancora:
Dimostrerò la verità storica su Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, su cui anche io ho la mia responsabilità morale. Dimostrerò tutto con pochi documenti incontestabili, se dirò una sola menzogna o calunnia, allora lo Stato italiano dovrà arrestarmi immediatamente e mettermi in carcere.
La commissione parlamentare Orlandi-Gregori
Dopo una lunga battaglia condotta da Pietro Orlandi e l’avvocata Laura Sgrò, le Camere hanno aperto la commissione parlamentare d’inchiesta per far luce sulle scomparse di Mirella Gregori (7 maggio 1983) ed Emanuela Orlandi (22 giugno 1983).
Fino ad oggi, 19 maggio, si sono tenute due audizioni: la prima, quella del 9 maggio, ha visto la presenza dei parenti delle due ragazze scomparse; la seconda, tenutasi il giorno 16 maggio, ha visto la partecipazione dei giornalisti Fabrizio Peronaci del ‘Corriere della sera’ e Gianni Sarrocco de ‘Il Tempo’.
Contestualmente all’audizione di Pietro Orlandi (il 9 maggio), ‘Editoriale Domani’ ha pubblicato una chat WhatsApp tra Immacolata Chaoqui e monsignor Balda in cui si parlava di far sparire “quella roba della Orlandi” che sarebbe stata rinvenuta nel Cimitero Teutonico, presumibilmente una serie di documenti sulla cittadina vaticana scomparsa.
I due casi sono correlati?
Una delle domande più ricorrenti è proprio quella sulla correlazione tra i due casi di scomparsa. Il dubbio è stato alimentato proprio dalla scelta di istituire una commissione parlamentare che ha unito i casi. Nei fatti, una prova schiacciante che leghi la scomparsa di Mirella Gregori con quella di Emanuela Orlandi non esiste, anche se entrambe le famiglie ricevettero le telefonate dell”Amerikano’ con la richiesta di liberare Ali Agca.
Secondo una recente perizia fonica, la voce dell”Amerikano’ corrisponderebbe a quella di Marco Fassoni Accetti, che nel 2013 si è attribuito la responsabilità delle due scomparse. Nel caso della Orlandi, la voce di Accetti è risultata compatibile anche con quella di ‘Mario’, un altro sedicente telefonista che si mise in contatto con la famiglia di Emanuela.
Mentre Fabrizio Peronaci, che sposa la pista del ricatto internazionale, sostiene che dietro le due scomparse ci siano la stessa mano e la stessa regia, per Gianni Sarrocco non esistono prove dell’esistenza di un filrouge tra le vicende. La stessa Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, ha riferito al ‘Giornale’: “Degli spunti sicuramente ci sono”, ma non crede alle affermazioni di Accetti che invita, piuttosto, a supportare le sue esternazioni con dati oggettivi.