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Il caso di Emanuela Orlandi e le chat tra Francesca Chaouqui e monsignor Balda: "Deve sparire quella cosa"

Rivelata la chat tra Francesca Chaoqui e l'ex monsignor Balda sul caso Emanuela Orlandi: "Deve sparire quella roba" con riferimento a "tombaroli"

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Una chat tra Francesca Chaoqui e l’ex monsignore Lucio Vallejo Balda entra a gamba tesa nelle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi il 9 maggio 2024, lo stesso giorno in cui si è aperta la commissione parlamentare d’inchiesta. A questa era presente anche Pietro Orlandi che ai presenti ha finalmente svelato i nomi degli autori di una chat di cui si è parlato tanto. Il fratello di Emanuela, infatti, da quando è stata data notizia – nel 2023 – dell’apertura di un’indagine da parte del Vaticano – e da quando è stato ricevuto dal Promotore di Giustizia della Santa Sede Alessandro Diddi ha più volte riferito di essere in possesso di una chat WhatsApp tra due persone legate al Vaticano che tra loro avrebbero parlato di “tombaroli”, “georadar” e ovviamente di sua sorella Emanuela. Ora quelle persone hanno un nome e quelle chat un contenuto.

La chat tra Francesca Chaoqui e monsignor Balda

Come detto in apertura, il 9 maggio 2024 che corrispondeva alla prima giornata della commissione bicamerale d’inchiesta, Pietro Orlandi ha reso noto il nome della fonte che gli ha fornito la chat tra i due interni del Vaticano.

Come riepiloga ‘Ansa’, la stessa chat è stata menzionata nel memoriale stilato dallo stesso fratello di Emanuela Orlandi insieme all’avvocata Laura Sgrò e consegnato ad Alessandro Diddi nei primi mesi del 2023. Pietro Orlandi ha fatto il nome della fonte di quella chat, che corrisponde a Francesca Immacolata Chaoqui.

Emanuela Orlandi chat Francesca Chaouqui monsignor BaldaFonte foto: ANSA
La fonte che ha consegnato a Pietro Orlandi la chat tra due personalità del Vaticano era Francesca Chaoqui. Le conversazioni WhatsApp appartengono alla stessa Chaoqui che dialoga con l’ex monsignore Lucio Vallejo Balda a proposito di materiale su Emanuela Orlandi

Nella chat, ora resa pubblica da ‘Editoriale Domani’, si legge una frase perentoria: “A settembre dobbiamo far sparire quella roba della Orlandi e pagare i tombaroli. Di questo devi parlare al Papa”. Queste parole sono state digitate e inviate da Francesca Immacolata Chaoqui all’ex monsignore Balda. Entrambi, oltre ad essere legati dallo scandalo Vatileaks 2, sono stati membri della Cosea, ovvero la Pontificia commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa istituita nel 2013 per monitorare eventuali problemi economici e amministrativi della Santa Sede.

Nello specifico, Chaoqui ne era membro, mentre Balda era il presidente. Come specifica ‘Domani’, tali chat risalirebbero al 2013 o 2014 e farebbero riferimento anche a una cassa da spostare. Di quale “roba della Orlandi” parlano? E perché si parla di ‘tombaroli”? E la cassa?

La “roba della Orlandi”, i “tombaroli” e la “cassa”

Il collegamento più immediato è nel 2019, quando al Cimitero Teutonico furono aperte le tombe delle principesse Sofia di Hohenlohe-Waldenburg-Bartenstein e Carlotta Federica di Meclemburgo-Schwerin su ordine del Vaticano. Tale ordine era arrivato su richiesta della famiglia Orlandi tramite l’avvocata Sgrò a seguito di una segnalazione anonima che, con una lettera, suggeriva di cercare “dove guarda l’angelo” in riferimento a una statua posta proprio sopra le due tombe.

Le due tombe furono dunque aperte, ma al loro interno non vi era alcuna traccia di Emanuela né in termini di effetti personali né in termini di resti. E la “roba della Orlandi”? E i tombaroli? E la cassa? Presto detto: potrebbe trattarsi della cassa di cui ha parlato Pietro Orlandi di recente e che potrebbe trovarsi a Santa Maria Maggiore.

In breve, Chaoqui e Balda potrebbero essere stati a conoscenza dell’operazione che ha portato a scoperchiare la tomba del Cimitero Teutonico – che è interno al Vaticano, specifichiamo – e per questo si sarebbero preoccupati di far sparire elementi importanti. Quali sono questi elementi? L’ipotesi è che riguardino gli allegati del dossier di cinque fogli acquisiti dal giornalista Emiliano Fittipaldi (autore dell’articolo pubblicato su ‘Editoriale Domani’) da una fonte interna al Vaticano e sui quali sono riportate le presunte spese sostenute dal Vaticano per il trasporto di Emanuela Orlandi a Londra e il suo rientro tra le Mura Leonine, dove – secondo questa pista – ad oggi la ragazza scomparsa sarebbe nascosta.

Un dossier sulla cui attendibilità lo stesso Fittipaldi ha motivo di dubitare, in quanto il report non è accompagnato dalle dovute fatture che dimostrerebbero le effettive transazioni erogate dal Vaticano per l’affaire Orlandi. La cassa contiene i documenti relativi alla pista di Londra? Chaoqui e Balda, contattati da Fittipaldi, si tutelano dietro il “segreto pontificio“.

Chaoqui: “Non so dove sia Emanuela Orlandi”

A rompere il silenzio sui social, dopo aver consegnato le chat a Pietro Orlandi e dopo essersi dichiarata sotto segreto pontificio di fronte alle domande di ‘Editoriale Domani, è proprio Francesca Immacolata Chaoqui dal suo profilo X.

Chaoqui scrive:

Il contenuto e le circostanze dei messaggi consegnati da Pietro alla commissione non saranno oggetto di alcun commento da parte mia perché fanno parte di questioni circa cui sono tenuta al segreto di Stato. Mi dispiace solo che il sottofondo non detto sia che qualcuno in Vaticano sappia dove sia Emanuela e non lo dice e non è così. Non conosco dove sia Emanuela e neanche se la pista di Londra sia vera, non ho alcun elemento che possa avvicinare alla verità, se lo avessi e fosse coperto da segreto comunque non lo rivelerei perché per me la lealtà al Pontefice viene prima di tutto. Quindi inutile coinvolgermi. Se c’è una verità io non la conosco.

In un secondo post, scrive:

Le chat non aggiungono niente di nuovo. Si parla dei fogli di Londra, che sono stati dichiarati falsi, si parla della tomba che è stata aperta senza che niente vi è stato trovato dentro. Cose note e già vagliate che alla verità non hanno aggiunto nulla se non ulteriore confusione, motivo per cui consigliavo che non emergessero. Come ho detto a Pietro Orlandi e al Suo avvocato Se fossi a conoscenza di un singolo dettaglio in più su Emanuela che avvicinasse alla verità non esisterebbe niente che potrebbe impedirmi di lottare per esso. Non è così purtroppo.

emanuela-orlandi-chat-francesca-chaouqui-monsignor-balda-2 Fonte foto: ANSA
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