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Alessandro Di Santo sindaco di Castelvenere picchia i ladri entrati in villa e li mette in fuga con il fucile

Il sindaco di Castelvenere, Alessandro Di Santo, ha affrontato e fatto scappare i ladri che erano entrati nella sua villa

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Alessandro Di Santo, sindaco del comune di Castelvenere (Benevento), è riuscito a mettere in fuga alcuni ladri che avevano fatto irruzione in casa. L’episodio è accaduto intorno alle 2,30 della notte di giovedì 21 novembre. Di Santo, di professione medico, si trovava al piano terra quando ha sentito dei rumori e ha poi visto i malviventi che stavano entrando da una finestra. Dopo una colluttazione, i ladri si sono dati alla fuga.

Il sindaco svegliato dai rumori dei ladri

Alessandro Di Santo stava riposando in un lettino medico post-operatorio perché in mattinata aveva subito un intervento agli occhi.

Intorno alle 2,30 della notte ha sentito alcuni rumori provenienti da una finestra e ha poi visto un ladro che tentava di entrare nella villa con l’aiuto di altri tre complici.

Castelvenere è un piccolo comune di provincia di Benevento

La reazione fulminea di Alessandro Di Santo

Poco dopo è nata una furibonda colluttazione tra il sindaco e tre dei malviventi che stavano entrando in casa. Sono volati pugni e schiaffi e nel frattempo, allarmate dai rumori, sono scese al primo piano la moglie e una delle figlie di Alessandro Di Santo, che hanno chiamato subito i carabinieri.

L’uomo ha poi urlato alla figlia di andare a prendere il fucile, e a quel punto i ladri hanno deciso di desistere e di scappare a bordo di un’auto.

Poco dopo, nella villa del sindaco di Castelvenere (comune di circa 2.400 abitanti in provincia di Benevento) sono arrivati i carabinieri che hanno ascoltato il racconto delle vittime del tentato furto, poi sfociato anche nell’aggressione, e hanno raccolto i primi elementi utili a risalire all’identità dei responsabili.

“Mi è partita l’adrenalina, ho subito diversi pugni”

A raccontare l’accaduto è stato lo stesso Alessandro Di Santo: “Sono stati lunghi momenti concitati e di forte tensione e paura, terminati quando ho urlato a mia figlia di prendere il fucile. Così, dopo qualche attimo di esitazione, i malviventi hanno deciso di desistere e scappare”.

“Durante la colluttazione ho sferrato diversi pugni, ma ne ho subiti tanti altri, soprattutto al torace, e per questo mi sto recando in ospedale a Cerreto Sannita per farmi visitare”, ha proseguito il primo cittadino.

“Non sapevo se fossero armati, in quel momento mi è partita l’adrenalina. Non ho riflettuto sulle conseguenze e ho deciso di reagire. Devo ringraziare comunque i carabinieri che sono giunti tempestivamente appena siamo riusciti a dare l’allarme”, ha concluso Di Santo.

Fonte foto: Facebook Alessandro Di Santo / ANSA

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