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Alberto Stasi esce ogni giorno dal carcere per lavorare: quanti anni deve scontare per l'omicidio Chiara Poggi

Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l'omicidio di Chiara Poggi, esce ogni giorno dal carcere per lavorare. Il 39enne deve rispettare orari rigidi

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Giuseppe Pastore

GIORNALISTA

Giornalista professionista, si occupa di attualità e politica parlamentare seguendo i lavori di Camera e Senato. Laureato in Giurisprudenza, muove i primi passi nel giornalismo scrivendo di cronaca e politica in Puglia per poi collaborare con alcune testate nazionali.

Alberto Stasi esce ogni giorno dal carcere di Bollate per lavorare. Il 39enne, condannato nel 2015 per l’omicidio di Chiara Poggi, ogni giorno lascia la sua cella per recarsi a lavoro. A riportare la notizia è il ‘Corriere della Sera’ che rivela come Stasi si occupi di mansioni contabili e amministrative. Attualmente, Alberto Stasi ha scontato 7 anni della pena a cui è stato condannato per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, morta nell’agosto del 2007.

Il lavoro di Alberto Stasi fuori dal carcere

Stando a quanto riportato dal quotidiano ‘Corriere della Sera’, da quattro mesi circa Alberto Stasi esce dal carcere ogni giorno per andare a lavoro.

Il 39enne si occuperebbe di mansioni contabili e amministrative nel rispetto di orari precisi in merito alla sua uscita dal carcere di Bollate e al suo rientro in cella.

Alberto Stasi all’uscita dalla Corte di Cassazione, dopo un’udienza per l’omicidio di Chiara Poggi

Il Tribunale di sorveglianza che ha riconosciuto a Stasi la possibilità di lavorare al di fuori dell’istituto penitenziario, inoltre, ha formulato rigide prescrizioni sui mezzi di trasporto utilizzabili e anche sugli itinerari che il 39enne deve percorrere.

Perché Stasi può lavorare fuori dal carcere

Inizialmente, la richiesta di essere ammesso al beneficio di un lavoro esterno al carcere era stata rigettata.

Una persona detenuta può accedere al beneficio di un lavoro esterno nel caso in cui abbia già scontato almeno un terzo della pena prevista e se la sua condotta all’interno del carcere sia valutata positivamente.

Solo in un secondo momento, invece, il Tribunale di sorveglianza ha accolto la richiesta del 39enne spiegando che il lavoro potrebbe favorire un più profondo scavo psicologico.

Alberto Stasi, infatti, continua a rivendicare la sua innocenza in merito all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto del 2007 a Garlasco, in provincia di Pavia.

Gli anni ancora da scontare per l’omicidio della fidanzata

Dopo le assoluzioni nei primi due gradi di giudizio, nel 2009 e nel 2011, nel 2015 Alberto Stati è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione a 16 anni di carcere.

Attualmente, per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, il 39enne ha scontato sette anni di carcere nell’istituto di Bollate. Senza considerare gli scomputi della pena per buona condotta, quindi, Stasi dovrebbe lasciare il carcere nel 2030.

Il ‘Corriere della Sera’, infine, precisa che Alberto Stasi deve risarcire la famiglia della vittima con 700mila ero. La metà sarebbe già stata versata, mentre la restante parte verrebbe detratta ogni mese dal suo stipendio.

Fonte foto: ANSA

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