Al via il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara: altra pioggia di critiche e perché non è stato annullato
Al via tra le polemiche il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara: tra i fan anche 'Divin codino'
Nonostante le polemiche e la pioggia delle scorse ore, il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara ha avuto il via. La star ha esordito con un caloroso “Ciao Ferrara!”. Poi ha aperto le danze con “No Surrender”. A salutare l’artista una folla oceanica (alle 19 erano già presenti 37.000 persone). Tra i fan è spuntato anche Roberto Baggio che non ha negato qualche selfie.
- Nessuna criticità
- Le polemiche
- I grandi numeri del grande evento del parco Bassani
- L'intervento del sindaco di Ferrara
- Parla il manager del "Boss"
Nessuna criticità
Non sono state indicate criticità di nessun tipo né agli ingressi né a livello di viabilità cittadina. Nel parco che ospita l’evento sono rimaste attive le pompe idrovore per permettere l’assorbimento dell’acqua. Lungo la mattinata del 18 maggio, inoltre, nella zona dedicata al pubblico è stata stesa della paglia.
Le polemiche
Il concerto del ‘Boss’ ha innescato un vespaio di polemiche. I social, nelle scorse ore, sono stati una bolgia. Anche durante l’evento musicale in rete è piovuto di tutto. Molte persone ritengono che un simile evento non avrebbe dovuto svolgersi alla luce della drammatica situazione vissuta dall’Emilia Romagna, da giorni devastata da alluvioni, frane e smottamenti causati dall’incessante pioggia.
C’è chi ha parlato di mancanza di rispetto e sensibilità, chi ha sperato fino all’ultimo che tutto sarebbe stato rimandato e chi, pur avendo in tasca il biglietto del concerto, non si è presentato.
I grandi numeri del grande evento del parco Bassani
A lavorare al concerto per garantire sicurezza, organizzazione e supporto sono in centinaia. Per le operazioni di sicurezza e organizzative sono stati attivati 500 operatori. Presenti anche vigili del fuoco, carabinieri, polizia, guardia di finanza e polizia locale (180 operatori su più turni). C’è anche l’impegno della protezione civile che ha anche mandato un camion di aiuti a Cesenatico e Forlì.
L’intervento del sindaco di Ferrara
Il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, a proposito del concerto e delle polemiche si è espresso così: “Come potete immaginare sono stati giorni molto intensi, anche se ovviamente non sono paragonabili a quelli vissuti dai nostri fratelli romagnoli. Siamo stati tutti molto impegnati nel risolvere le criticità incontrate a causa della pioggia che, per fortuna, non ha creato danni al nostro territorio. Nessuno avrebbe mai potuto pensare ad un argomento del genere, quando, due anni fa, si iniziavano a gettare le basi per questo concerto”.
“Un concerto – ha proseguito il sindaco – che vista l’enorme complessità non può prevedere rinvii o annullamenti dopo aver coinvolto migliaia di lavoratori, e che vede confluire in città migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, che hanno comprato un biglietto aereo, una stanza d’albergo per diversi giorni e si organizzano da tempo per raggiungerci”.
Sulle critiche all’amministrazione ha dichiarato: “Mi dispiace se qualcuno può aver pensato che Ferrara sia rimasta insensibile alla tragedia in Romagna perché non ha annullato il concerto del Boss. Ma vi posso garantire che da ex sindaco di Bondeno, che ha vissuto il terremoto del 2012, in prima linea, non ho mai chiesto che l’Italia o la Regione fermasse eventi per solidarietà nei nostri confronti”.
E ancora: “Primo perché non risolve nulla, se non creare altri danni economici a territori, lavoratori e imprese che hanno investito ingenti somme per la realizzazione dell’evento, secondo perché è un livello di demagogia che non mi appartiene. Conosco i romagnoli, grandi lavoratori e di grande cuore e sono felice per i messaggi che ho in queste ore ho ricevuto proprio da loro”.
“Molto meno per tutti gli oppositori politici locali che sono costretti a sfruttare ancora una volta tragedie come queste per infangare il buon nome del mio operato e della città. Credo che la musica tutta abbia il grande potere di unire popoli e sensibilità di ogni parte del mondo”, ha concluso Fabbri che ha aggiunto che Ferrara ha “adottato” il Comune di Faenza con una donazione da 10mila euro e una sottoscrizione.
Parla il manager del “Boss”
Anche Claudio Trotta, manager di Springsteen in Italia, è intervenuto sui motivi relativi al non rinvio dell’evento: “Abbiamo dovuto prendere decisioni rapide tenendo conto di tutto con più di 1500 persone che lavorano per il concerto, stiamo lavorando per rispettare chi ha comprato i biglietti da tutto il mondo”.
“Le decisioni non sono state prese per il business, faccio presente che è stata pagata una onerosa assicurazione che se attivata non avrebbe offerto alcuna certezza di recupero della data del concerto. Se avessimo cancellato l’evento, le 50.000 persone che hanno comprato il biglietto non avrebbero potuto vedere The Boss in Italia. Non lo abbiamo fatto, non abbiamo attivato l’assicurazione”, ha concluso il manager.