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Aggressione a medici e infermieri a Foggia, la rivelazione choc della direttrice e lo sciopero per protesta

Le parole di Paola Caporaletti, dirigente del Policlinico di Foggia, dopo l’aggressione contro medici e infermieri

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Maria Francesca Moro

GIORNALISTA

Giornalista professionista specializzata in cultura e ambiente, si occupa anche di cronaca, attualità e politica. Inizia il suo percorso nel mondo della carta stampata, per poi impugnare la telecamera e raccontare l’attualità su social e tg nazionali.

Sui social sono i familiari della defunta a dire la loro. Mentre Paola Caporaletti, dirigente dell’unità di pronto soccorso del Policlinico di Foggia, commenta sulla stampa la dura aggressione subita dai medici e dagli infermieri del reparto dell’ospedale pugliese. Mentre le associazioni di categoria organizzano uno sciopero per denunciare la mancanza di sicurezza dei lavoratori della sanità.

Aggressione agli infermieri: il commento dei parenti

A seguito dell’aggressione attuata dai parenti di una ragazza di 22 anni deceduta presso l’ospedale di Foggia, la Procura cittadina ha aperto due inchieste: una sull’aggressione e una sul decesso.

Nei prossimi giorni sul corpo di Natasha Pugliese – questo il nome della 22enne – verrà eseguita un’autopsia, per risalire alle cause esatte della morte.

E mentre si attendono i riscontri, per scoprire se davvero nei confronti della giovane si sarebbe potuto agire diversamente, se qualche errore è stato commesso dal team di medici che ne se è preso cura, la sorella racconta la propria versione sui social.

Tatiana Pugliese, in un lungo post su Facebook parla di “un incubo che non finirà più” e scagliandosi contro i medici scrive: “La nostra famiglia dovrà scontare un ergastolo a vita per colpa vostra”.

Le parole della dirigente dell’ospedale di Foggia

Paola Caporaletti, dirigente dell’unità di pronto soccorso dove è avvenuta l’aggressione, ha commentato la vicenda in un’intervista su Il Messaggero.

La dirigente afferma che non si tratta di un caso isolato: “Un disagio quotidiano per tutti noi. aggressioni fisiche e verbali, la maggior parte poi non viene segnalata dagli operatori. Io stessa sono stata ripetutamente vittima, come gli altri. Tre mesi fa strattonata, hanno cercato di prendermi a pugni, sono stata colpita a un braccio. Non era la prima volta”.

Per Caporaletti si tratta di un “problema di alterazione e di inesistenza di un sociale, che ha già ricadute. C’è chi ha studiato per prendersi cura degli altri e viene trattato così. C’è una svalutazione completa degli studi e delle competenze”.

E il rischio è che, di fronte a una già preoccupante carenza di organico, “di una nuova generazione che sempre più non sceglie di fare il medico e se lo fa non sceglie di fare l’ospedaliero, nelle categorie più specialistiche ed esposte a emergenza e urgenza”.

Medici pronti allo sciopero

Il caso di Foggia, dichiarano al Corriere i segretari regionali di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, Angelo Mita e Arturo Oliva, “è l’apice di una escalation continua e inarrestabile”.

Un crescendo di violenza contro cui “vertici, incontri, decisioni, sino ad ora, si sono rivelati insufficienti”. Per questo motivo, i sindacati hanno dichiarato lo stato di agitazione.

Prevista per lunedì 16 settembre una manifestazione congiunta nei pressi del Policlinico Riuniti di Foggia. Parteciperanno anche i segretari nazionali Pierino Di Silverio e Guido Quici.

Fonte foto: iStock

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