Ad Haiti migliaia di detenuti evasi dopo l'assalto delle gang alle carceri: almeno 12 morti, stato d'emergenza
Haiti nel caos, le bande armate assaltano due prigioni nella capitale: maxi-evasione di detenuti, almeno 12 morti, dichiarato lo stato di emergenza
Domenica 3 marzo, ad Haiti, le autorità hanno dichiarato il coprifuoco e lo stato di emergenza per 72 ore dopo l’assalto da parte di alcune bande armate di due prigioni della capitale Port-au-Prince. Sabato 2 marzo circa 4 mila detenuti erano evasi dopo l’attacco delle gang al penitenziario nazionale, mentre nelle ultime ore sarebbe stata invasa anche una seconda prigione, che conta all’incirca 1400 detenuti.
- Cosa succede ad Haiti: detenuti evasi in massa
- Almeno 12 morti, dichiarato lo stato di emergenza
- La lotta delle gang contro il Governo
- Il potere delle bande armate
Cosa succede ad Haiti: detenuti evasi in massa
All’interno delle carceri assaltate si trovavano diversi capi della criminalità organizzata locale e alcune persone accusate dell’assassinio dell’ex presidente Jovenel Moise, avvenuto nel luglio 2021.
Oltre ai due penitenziari, le bande armate nel fine settimana hanno assaltato alcune stazioni di polizia, l’aeroporto, il porto e lo stadio, dove i gangster avrebbero tenuto in ostaggio per ore uno dei dipendenti.
Almeno 12 morti, dichiarato lo stato di emergenza
Almeno 12 persone, inclusi quattro poliziotti, sono morte in seguito agli attacchi, organizzati da gruppi armati ostili al Governo e in particolare al primo ministro ad interim di Haiti, Ariel Henry.
Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza, le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nelle carceri arrestando diverse persone.
La lotta delle gang contro il Governo
Il leader ribelle Jimmy Cherizier, detto Barbecue, si è rivolto direttamente alla polizia: “Ribadiamo che la popolazione non è il nostro nemico. Arrestate Ariel Henry per la liberazione del Paese”.
Ad Haiti non vi sono elezioni dal 2016: il Governo di Henry non ha mai dato seguito all’obiettivo di organizzarne di nuove il 7 febbraio, e ciò ha causato un aggravarsi delle proteste in quella che è la nazione più povera delle Americhe.
A provocare la reazione delle bande armate sarebbe stata la visita di Henry in Kenya giovedì 29 febbraio, volta a stringere accordi con Nairobi per l’invio di militari allo scopo di contrastare le gang. La missione è stata approvata dall’Onu, avrà durata di un anno e, sotto la guida del Kenya, vi parteciperanno più di dieci Paesi.
Il potere delle bande armate
L’80% della capitale Port-au-Prince è in mano ai gruppi criminali, che nel 2023 si sono resi responsabili di oltre 8 mila omicidi e, in generale, hanno aumentato la propria influenza in tutta la nazione.
Il Paese osserva da sempre una condizione sociale, politica ed economica molto fragile. Dopo l’omicidio dell’ex presidente Moise la spirale di violenza è aumentata esponenzialmente, con cadaveri lasciati a marcire per le strade, oltre 200 mila sfollati e l’utilizzo dello stupro di massa come arma delle bande per mantenere il controllo sul territorio.