Accoltella la compagna incinta al settimo mese a Roma: fermato 42enne, è accusato di tentato omicidio
La donna avrebbe riportato ferite non gravi dopo l'aggressione del compagno, che l'ha accoltellata al culmine di una violenta lite
Ennesima aggressione di un uomo ai danni della compagna. La vittima, una donna di 32 anni al settimo mese di gravidanza, è stata accoltellata dal fidanzato a Roma nella serata di domenica 25 giugno. Dopo essersi dato alla fuga, l’uomo è stato rintracciato e fermato.
L’aggressione durante una lite
Come accade in decine di casi segnalati ogni mese dall’inizio dell’anno, l’aggressione è stata la reazione spropositata arrivata al culmine di una lite violenta.
L’uomo, un 42enne di nazionalità tunisina, ha accoltellato la compagna al collo, una donna di 32 anni al settimo mese di gravidanza.
L’episodio, stavolta, è accaduto nella periferia di Roma, in via dei Due Ponti, nella serata di domenica 25 giugno.
Fortunatamente, le ferite riportate dalla donna non sembrano essere gravi, né per lei né per il bambino. Entrambi sarebbero, quindi fuori pericolo.
L’arresto dell’uomo
Subito dopo l’aggressione l’uomo si è dato alla fuga.
Il 42enne è stato poi rintracciato dagli agenti della squadra mobile della polizia e fermato.
Nei confronti dell’uomo, la cui posizione è ora al vaglio della magistratura, l’accusa è di tentato omicidio.
Altra violenza di genere
Qualche giorno prima, un altro uomo era stato arrestato a Monza dopo le testimonianze della compagna e dell’ex compagna, che l’avevano accusato di violenze continue.
A maggio di quest’anno, sotto effetto di sostanze stupefacenti, l’uomo aveva aggredito la compagna, dopo che questa aveva rifiutato di assecondare i suoi desideri sessuali, e aveva tentato di abusare di lei.
Come emerso in seguito, le violenze erano reiterate ed erano già avvenute anche all’interno di una precedente relazione.
Poco prima, infatti, la ex fidanzata dell’uomo era riuscita a interrompere la convivenza e allontanarsi dagli abusi, dopo essere stata sottoposta più volte a “punizioni”, come essere costretta a dormire fuori casa senza coperte.
In una circostanza, approfittando del fatto che la donna fosse malata oncologica, il 44enne aveva minacciato di farle sparire la tessera sanitaria, in modo da impedirle di accedere alle cure.