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26enne salvata con un trapianto di fegato: colpo di calore ha causato un’insufficienza epatica fulminante

Trapianto di fegato dopo un colpo di calore, operata d'urgenza a Torino e salvata una ragazza di 26 anni

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Una ragazza 26enne è stata operata d’urgenza ed è stata salvata grazie a un trapianto di fegato. A far scattare l’emergenza un colpo di calore. L’intervento chirurgico è stato effettuato all’ospedale Molinette della Città della salute di Torino.

Colpo di calore innesca in una 26enne un’insufficienza epatica fulminante: trapianto la salva

La giovane, della zona di Alba (Cuneo), è stata colpita improvvisamente da un malore vicino alla sua casa di campagna. A trovarla incosciente sotto una pianta sono stati i suoi familiari.

Subito è scattato l’allarme e la 26enne è stata portata d’urgenza all’ospedale di Verduno. La sua temperatura interna si è alzata fino a 41 gradi. Dopo essere stata stabilizzata, si è trovata ad affrontare un’insufficienza epatica fulminante, che ha reso necessario il trapianto.

Il direttore del Centro trapianto di fegato Renato Romagnoli

I medici rianimatori dell’ospedale di Verduno, diretti da Enrico Ravera, avevano subito intubato la giovane, raffreddandola con ghiaccio e liquidi freddi endovena. Sono riusciti così a impedire la letale progressione verso l’insufficienza multi-organo. Dal giorno successivo però la situazione del fegato è andata peggiorando verso una severa insufficienza epatica in evoluzione fulminante.

La spiegazione dei medici

“Il fegato è molto sensibile alla temperatura corporea estremamente alta. Nel caso specifico la persona era svenuta vicino a un rogo di sterpaglie che aveva appiccato. Mentre gli altri organi hanno maggiori meccanismi di resistenza, il fegato purtroppo può andare incontro a fenomeni di necrosi epatica massiva, che poi richiedono il trapianto”, hanno spiegato i medici, come riportato dall’ANSA.

Dopo un consulto con l’ospedale Molinette della Città della salute di Torino, Luca Cremascoli e Antonio Toscano dell’Anestesia e rianimazione 2, diretta da Roberto Balagna, e l’epatologa Silvia Martini, la paziente è stata trasferita in urgenza.

Dodici ore dopo, vista la gravità e irreversibilità del danno epatico, il direttore del Centro trapianto di fegato e neo-direttore del dipartimento Trapianti della Città della salute di Torino, Renato Romagnoli, ha deciso di inserirla in lista d’attesa per trapianto di fegato con livello di priorità di super-urgenza nazionale.

L’operazione, come sta la ragazza

L’équipe chirurgica del Centro torinese proprio in quel momento era impegnata in un prelievo d’organi in un altro ospedale piemontese, col coordinamento del Centro regionale trapianti (diretto da Federico Genzano Besso).

Damiano Patrono, chirurgo collaboratore di Romagnoli, stava ultimando un delicato intervento di divisione del fegato di un donatore in due parti (il cosiddetto Split Liver), affinché la parte sinistra del fegato (più piccola) fosse trapiantata in un ricevente pediatrico in un altro Centro trapianti italiano e la parte destra (più grande) fosse trapiantata in un ricevente adulto a Torino. Proprio quest’ultima era perfettamente compatibile con le necessità della ragazza.

A meno di due ore dall’entrata in lista d’attesa, la giovane è stata quindi portata in sala operatoria e il trapianto, durato circa otto ore, è stato eseguito da Romagnoli e dalla sua équipe.

A neanche quattro giorni di distanza le condizioni della paziente sono in rapido miglioramento e si sta progressivamente risvegliando nella terapia intensiva, diretta da Roberto Balagna.

“Vogliamo ringraziare tanto il dottor Romagnoli” dicono adesso all’ANSA papà e mamma della giovane.

Fonte foto: ANSA

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