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West Nile uccide 78enne nel Ravennate, era ricoverato da 20 giorni: è la seconda vittima in Emilia-Romagna

West Nile torna a colpire l'Emilia-Romagna. Nel Ravennate un uomo di 78 anni, Roberto Ronconi, è deceduto dopo 20 giorni in ospedale

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Un uomo di 78 anni, Roberto Ronconi, è morto a Russi (Ravenna) dopo venti giorni di ricovero a causa del virus West Nile. I primi sintomi erano comparsi a metà luglio. Si tratta della seconda vittima in Emilia-Romagna quest’estate, mentre la regione intensifica le misure di prevenzione contro il virus.

Roberto Ronconi muore a 78 anni

Roberto Ronconi, un uomo di 78 anni residente nel comune di Russi, in provincia di Ravenna, è deceduto nella notte tra lunedì e martedì dopo una lunga battaglia contro il virus West Nile.

Ronconi aveva iniziato ad accusare i primi sintomi dell’infezione a metà luglio. I sintomi si sono rapidamente aggravati, costringendolo al ricovero ospedaliero, dove è rimasto per venti giorni in condizioni critiche.

Il virus West Nile fa la sua seconda vittima in Emilia-Romagna: è Roberto Ronconi, 78enne di Russi

Ronconi è la seconda vittima del virus in Emilia-Romagna quest’estate, dopo la morte di un uomo di 89 anni avvenuta dieci giorni fa a Carpi, in provincia di Modena. La sua agonia è durata settimane, durante le quali i medici hanno tentato di contrastare l’infezione, ma purtroppo senza successo.

I casi in Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna sta affrontando una crescente diffusione del virus West Nile. Dall’inizio della sorveglianza, partita a maggio, la regione ha registrato almeno quattro casi confermati. Il primo caso di infezione per questa stagione è stato segnalato il 26 giugno nella provincia di Modena. Successivamente, sono stati identificati altri due casi, tra cui l’uomo di 89 anni deceduto a Carpi e Roberto Ronconi nel Ravennate.

Oltre ai casi gravi, sono stati rilevati due casi asintomatici in donatori di sangue. Le autorità sanitarie regionali hanno quindi intensificato le misure di prevenzione, avviando trattamenti disinfestanti adulticidi con cadenza settimanale fino al 30 settembre nelle strutture socio-assistenziali e negli ospedali dei Comuni con maggiore circolazione del virus.

A livello nazionale, altre regioni come Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Abruzzo hanno segnalato la presenza del virus, con un totale di sei casi monitorati dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

Cosa causa West Nile: sintomi

Il virus West Nile è un flavivirus trasmesso attraverso le punture di zanzare infette, in particolare della specie Culex. La maggior parte delle persone infettate dal virus non sviluppa sintomi evidenti (a differenza del vaiolo delle scimmie, per il quale l’Oms ha fatto scattare l’emergenza globale), ma circa il 20% può manifestare sintomi lievi che possono includere febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, vomito e a volte linfonodi ingrossati o una leggera eruzione cutanea.

In una piccola percentuale di casi, soprattutto nelle persone anziane o con sistemi immunitari compromessi, il virus può causare una malattia neuroinvasiva grave. Questa forma della malattia può manifestarsi con sintomi come encefalite (infiammazione del cervello), meningite (infiammazione delle membrane che circondano il cervello e il midollo spinale) o paralisi flaccida acuta.

Al momento non esiste un trattamento specifico per il virus West Nile: le cure sono principalmente di supporto e mirano a gestire i sintomi. Per questo motivo, la prevenzione è fondamentale.

Fonte foto: ANSA

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