Viene esclusa per errore dal concorso per carabinieri perché "troppo grassa": lei fa ricorso e viene riammessa
Era stata giudicata troppo grassa dalla commissione del concorso per carabinieri. Riammessa dopo il ricorso al Tar e al Consiglio di Stato
Era stata esclusa dal concorso per carabinieri per “eccesso di massa grassa”. Peccato che le misurazioni fossero errate e così il Tar prima e il Consiglio di stato dopo, hanno accolto il suo ricorso, permettendole di essere riammessa e di realizzare così il suo sogno.
Esclusa perché troppo grassa, riammessa dopo il ricorso
La candidata, una ragazza palermitana di origini tunisine, era stata ritenuta non idonea in quanto il suo Indice di massa corporeo (IMC) e la sua massa grassa erano risultati oltre il limite consentito.
Come spiega il Corriere della Sera, dopo un’ulteriore verifica la sua altezza era stata presa in modo non corretto: la ragazza, in realtà, era più alta e dunque i parametri, comparati alla reale altezza, rientravano nei limiti previsti dal bando.
La sentenza
La conferma dell’erroneità della citata misurazione, si legge nella sentenza del Tar del Lazio, “si evince dagli stessi atti matricolari depositati dall’interessata (e non contestati dall’amministrazione)”.
Da questi emerge che “l’altezza dell’odierna appellata, che come dalla medesima riferito è stata nuovamente misurata all’atto del reclutamento, è risultata pari a 172 centimetri“, e non 170, come rilevato inizialmente dalla commissione.
La nota degli avvocati
Gli avvocati della ragazza, i legali Francesco Leone, Simona Fell e Raimonda Riolo, dello studio legale Leone-Fell & C, sottolineano in una nota che, in molti casi, l’inidoneità ottenuta al termine di una prova e la conseguente esclusione dal prosieguo delle prove di concorso può essere contestata.
Non sempre, precisano, “le valutazioni della commissione sugli accertamenti psicofisici e su quelli sanitari sono compiute in modo legittimo”.
E aggiungono: “Non di rado le strumentazioni mediche utilizzate sono obsolete e gli esiti possono essere confutati richiedendo al giudice amministrativo la ripetizione dell’esame”.