Vicenza, abusato sessualmente da un amico: rifiutato dal Centro antiviolenza perché uomo
Un giovane di 20 anni è stato violentato da un altro uomo, ma i centri antiviolenza si sono rifiutati di aiutarlo perché la legge non lo consente
Un giovane di 20 anni sarebbe stato violentato da un ragazzo conosciuto attraverso un’app per incontri. Ma la sua richiesta di aiuto al Centro antiviolenza è stata respinta perché è un uomo. La vicenda è accaduta a Vicenza e a parlarne è la legale del ragazzo, per la quale il servizio dovrebbe essere esteso anche a soggetti maschi.
- Ragazzo violentato e rifiutato dal centro antiviolenza perché uomo
- L'appello dell'avvocata della vittima
Ragazzo violentato e rifiutato dal centro antiviolenza perché uomo
Il giovane avrebbe subito una violenza sessuale da parte di un altro uomo conosciuto in chat. Dopo essersi recato in pronto soccorso, dove è stato appurato l’abuso, si è ritrovato solo ad affrontare la terribile esperienza in quanto non esiste una legge regionale contro le violenze sessuali che contempli anche gli uomini.
La legge in questione è quella regionale istituita nel 2013 per arginare violenze e femminicidi, e prevede che la vittima di un abuso riceva assistenza pubblica ma solo se si tratta di una donna.
Il supporto riguarda i centri antiviolenza e le strutture protette, che accolgono solo donne maggiorenni vittime di violenza, con servizio pubblico e gratuito. Le vittime possono essere indirizzate su percorsi di uscita dalla situazione di abuso, ma le strutture forniscono anche consulenze legali, formazione degli operatori, iniziative pubbliche.
L’avvocata del ventenne ha spiegato che la vittima si è rivolta al Centro di aiuto per la violenza con sede a Vicenza, ma lì gli è stato detto che non esistono leggi regionali che tutelino gli uomini. Per la legale, inoltre, i consultori familiari non sono strutture adeguate per un caso come quello del ragazzo che assiste.
L’appello dell’avvocata della vittima
L’avvocata ha lanciato quindi un appello: istituire un tavolo di lavoro per poter fornire supporto in loco alle vittime di abusi sessuali indipendentemente dal loro sesso o genere, garantendo un percorso terapeutico e psicologico adeguato.
Il ventenne non è l’unico assistito dell’avvocata, che segue un altro caso analogo, come riporta Il Resto del Carlino. Pertanto, la legale sta preparando una istanza scritta da inviare alla Regione Veneto per sollevare il problema della mancanza di strumenti per tutelare le vittime di sesso maschile di violenze sessuali.