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Via libera dall'Ue alla farina di grilli, la polvere potrà essere usata anche in pane e pizza: è bufera

La Commissione Ue ha dato il via libera ai grilli in polvere, ma dall'Italia non mancano le polemiche

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

La Commissione dell’Unione Europea ha dato il via libera all’immissione sul mercato del Vecchio Continente di Acheta domesticus, ovvero i grilli domestici in polvere parzialmente sgrassata. Il via libera è arrivato dopo il parere scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare che ha ritenuto “che la polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus è sicura alle condizioni e ai livelli d’uso proposti”.

Grilli in polvere, l’approvazione dell’Ue

La Commissione Ue aveva chiesto, l’8 luglio 2020, all’Autorità europea per la sicurezza alimentare di effettuare una valutazione in merito. Il 23 marzo 2022 l’Efsa ha adottato un parere scientifico sulla sicurezza della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus intero quale nuovo alimento.

I prodotti contenenti questi nuovi alimenti saranno etichettati per segnalare eventuali potenziali reazioni allergiche e il Regolamento di esecuzione è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale comunitaria il 3 gennaio.

Chi può commercializzarli

Secondo quanto riferito nel Regolamento solo la società “Cricket One Co. Ltd” è autorizzata a immettere sul mercato dell’Unione il nuovo alimento a base di polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico.

La società, per un periodo di cinque anni a decorrere dalla data di entrata in vigore del regolamento, è l’unica autorizzata salvo nel caso in cui un richiedente successivo ottenga un’autorizzazione per tale nuovo alimento.

Le critiche e le polemiche in Italia

Il via libera, però, non è stato accolto positivamente in Italia. Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, ha infatti sottolineato che “è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra”. Il consigliere ha spiegato: “Sbagliato e diseducativo presentarli come alimenti sostenibili da scegliere in alternativa alla nostra dieta perché meno impattanti sull’ambiente”.

Contrario anche Matteo Salvini: “No, grazie. Se qualcuno in Europa ha piacere a mangiare insetti faccia pure, per i miei figli preferisco i sapori e i profumi della nostra terra e li difendo”.

Coldiretti invece ha spiegato che la grande maggioranza degli italiani non porterebbe mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale. Secondo lo studio, infatti, il 54% degli italiani sono proprio contrari agli insetti a tavola, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e non risponde il 6% degli intervistati.

Fonte foto: ANSA

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