Varianti Covid, bollettino dell'Iss: tutti i casi segnalati
L'Istituto Superiore di Sanità ha reso noto il primo bollettino sulla distribuzione delle varianti Covid in Italia, da dicembre 2020 a maggio 2021
L’Istituto Superiore di Sanità ha reso noto il primo bollettino sulla “Prevalenza e distribuzione delle varianti del virus SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia”, che racchiude informazioni sulla distribuzione delle varianti di coronavirus nelle regioni e province del Paese nel periodo dal 28 dicembre 2020 al 19 maggio 2021. Il report integra i dati raccolti dall’Iss in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler, il ministero della Salute, Regioni e Province autonome. Il bollettino sarà pubblicato con cadenza quindicinale.
Varianti Covid, tutti i casi segnalati dal 28 dicembre 2020 al 19 maggio 2021
Dal 28 dicembre 2020 al 19 maggio 2021, si legge nel rapporto, “sono stati segnalati al Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 un totale di 23.170 casi di infezione da virus SARS-CoV-2 con genotipizzazione tramite sequenziamento su un totale di 2.083.674 di casi riportati (pari quindi a 1,11%)”.
Secondo queste rilevazioni, la variante prevalente in Italia è quella B.1.1.7, la cosiddetta variante inglese, pari al 73,06% dei casi segnalati al sistema di sorveglianza.
Il 6% corrisponde al lignaggio P.1 (variante brasiliana), mentre “il 18,9% dei casi è stato causato da virus genotipizzati non riconducibili alle sette varianti attualmente monitorate dal Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19”.
I numeri e le percentuali
Di seguito i dati e le percentuali nel dettaglio:
- B.1.1.7 (VOC-202012/01 – Variante UK): 16.927 casi, 73,06%
- B.1.351 (501Y.V2 – variante sudafricana): 192 casi, 0,83%
- P.1 (variante brasiliana): 1.388 casi, 6,00%
- P.2 (variante brasiliana): 9 casi, 0,04%
- B.1.525 (variante nigeriana): 272 casi, 1,17%
- B.1.1.7 + E484K: 6 casi, 0.03%
- B.1.617.1/2 (variante indiana): 5 casi, 0.02%
- Altro lignaggio/non indicato: 4.371 casi, 18,9%
- Totale: 23.170 casi segnalati
Iss: “Sostanziale stabilità nel numero di genotipizzazioni”
“Sebbene l’andamento dei casi di infezione confermata da virus SARS-CoV-2, riportati al Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19 per cui sia stata effettuata o meno una genotipizzazione sia fortemente influenzato dalla percentuale dei campioni genotipizzati che aumenta in occasione delle indagini rapide di prevalenza, si osserva una sostanziale stabilità, con oscillazioni settimanali, nel numero di genotipizzazioni riportate e riconducibili a varianti virali di interesse sanitario a partire dalla prima settimana di febbraio 2021, da quando il sistema di raccolta del dato è entrato in piena attività”, si legge nel report.
Non sono state evidenziate particolari differenze per sesso, mentre per quanto riguarda le fasce d’età, si segnala “una percentuale lievemente maggiore di casi di infezione da virus SARS-CoV-2 lignaggio P.1 nei soggetti di età superiore ai 90 anni”.