Variante Omicron, Palù: "Difficile una variante più contagiosa". L'analisi del presidente dell'Aifa
Il presidente dell'Aifa fa il punto sulla pandemia e sull'efficacia dei vaccini contro le varianti
Mentre il governo italiano è costretto a disporre l’obbligo vaccinale come ultimo baluardo contro l’avanzata dell’imponente ondata di contagi da coronavirus, dall’isola di Cipro arriva la notizia di un nuovo ceppo, chiamato Deltacron, che sarebbe il frutto della combinazione delle due varianti Delta e Omicron, mentre un’altra mutazione sarebbe stata scoperta in Francia, sulla quale, anche in questo caso, si sa ancora poco. Per provare a fare chiarezza sull’evoluzione del Sars-CoV-2, in un’intervista al Corriere della Sera il virologo Giorgio Palù, a capo dell’Agenzia italiana del farmaco, fa un punto sulla pandemia e sull’efficacia dei vaccini contro il coronavirus.
Obbligo vaccinale, il punto di vista di Giorgio Palù
Analizzando l’attuale situazione epidemiologica il professore, membro del Comitato tecnico scientifico, si esprime innanzitutto sull’obbligo vaccinale, appena emanato dal governo per gli over 50 e respinge la contestazione secondo la quale servirebbe a poco: “Nessun vaccino protegge al 100%, per cui parlare di immunità sterilizzante, quella che impedisce al virus di infettare le cellule, ha ormai poco senso” spiega il virologo.
“Lo stesso vale per l’immunità di gregge – aggiunge Palù. Viviamo in un mondo globalizzato, con larghe fette di popolazione non vaccinate: non la raggiungeremo mai. Meglio prendere come riferimento la protezione dalla malattia, dal Covid, e ricordare come pochissimi vaccini garantiscano una barriera così alta come quella eretta dai vaccini a mRNA che hanno mostrato, appena utilizzati, un’efficacia del 95%”.
Variante Omicron, Palù: “Vaccini da aggiornare contro le varianti”
Proprio merito alla protezione dei vaccini contro la comparsa delle ultime varianti, il presidente dell’Aifa tiene a sottolineare la necessità di un aggiornamento dei farmaci: “Sì, il virus che circola da almeno due anni è notevolmente mutato rispetto al ceppo originario di Wuhan contro il quale sono stati costruiti tutti i prodotti finora autorizzati. Di conseguenza è progressivamente diminuita la loro efficacia protettiva.”
Nell’intervista il professore ricorda il ruolo fondamentale del completamento del ciclo vaccinale con la terza dose per ridurre fortemente il rischio di ricovero in ospedale e morte a causa del Covid-19 e ribadisce come le iniezioni anti-Covid siano lo strumento più efficace per fronteggiare la pandemia: “I vaccini restano l’arma principale per evitare la malattia specie se adottati su base universale. I farmaci antivirali efficaci ci consentiranno di fronteggiare al meglio il Covid-19 e di rendere endemico il Sars-CoV-2.”
“Con le tecnologie a nostra disposizione prevedo un futuro caratterizzato da composti aggiornati sulle varianti che preoccupano, uno scudo molto forte, somministrabili a scadenza stagionale non ravvicinata” aggiunge Palù.
Varianti coronavirus, Palù: “Difficile varianti più contagiose di Omicron”
Il virologo fa infine la sua panoramica sulla diffusione sempre maggiore di Omicron e sulle ultime varianti emerse, spiegando come sia difficile che ne compaia una più contagiosa: “È possibile che il virus accumuli altre mutazioni in uno dei suoi 29 geni. In Francia è stata identificata una variante importata dal Camerum di cui conosciamo ancora poco.”
“Di solito un virus se acquisisce un vantaggio ne perde un altro. Esempio: se affina infettività e capacità di eludere il sistema immunitario non potrebbe essere anche più letale, pena l’estinzione. È difficile pensare a ceppi con infettività più spinta di Omicron che è stata finora la più contagiosa , tempo di incubazione 2-3 giorni” è l’analisi del professor Palù.