Variante Delta Plus in Italia: cosa bisogna fare secondo l'esperto

La variante Delta Plus, chiamata ufficialmente AY.4.2 e indicata con la sigla B.1.617.2.4.2, è stata rilevata anche in Italia. Proprio su questa particolare variante di coronavirus ha fatto chiarezza l’immunologo Sergio Abrignani, professore ordinario di Immunologia all’Università Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts).

Ad ‘Agorà’, su RaiTre, Abrignani ha detto: “Con tutte le varianti, inclusa quest’ultima, dobbiamo guardare due cose. La trasmissibilità, in quanto qualsiasi variante che è più trasmissibile della Delta è chiaro che andrà avanti e prenderà il sopravvento. Questa AY.4.2, però, non lo è. La seconda è che, a parità di trasmissibilità, e questa Delta Plus sembra essere comparabile alla Delta, va verificato se sfugge di più al sistema immunitario e quindi ai vaccini. Non ci sembra sia il caso. Ci saranno però altre varianti in futuro, perché i virus mutano di continuo”.

L’immunologo ha anche detto: “Più che all’immunità di gruppo, bisogna puntare a vaccinare il più alto numero di persone per mitigare il rischio e rendere questa pandemia una endemia, qualcosa di tollerabile che ci porteremo dietro come il morbillo e l’influenza”.

Sulla situazione dell’Italia, dove sono stati rilevati 9 casi di variante Delta Plus, Abrignani ha dichiarato: “L’Italia è sulla strada giusta e lo dicono i numeri dei vaccini, degli infettati, delle complicazioni e dei decessi. Stiamo facendo la cosa giusta e siamo tra i migliori al mondo. Dobbiamo vaccinare di più e arrivare al 90% della popolazione immunizzata. Anche quando arriveremo a 47 milioni di vaccinati con due dose, avremo sempre 7 milioni di persone non vaccinati e oltre 1 milione e mezzo di over 60 che sono a più rischio se contagiati”.