Vaccino Vaxzevria e trombosi, l'ad AstraZeneca rompe il silenzio
Il vaccino Vaxzevria causa trombosi? Perché ha cambiato nome? A cosa sono dovuti i ritardi nelle consegne? Risponde l'ad italiano di AstraZeneca
Il rischio di trombosi legato al vaccino AstraZeneca, che ha da poco cambiato nome in Vaxzevria, continua a preoccupare molte persone in Italia. Per questo, anche dopo che l’Ema ha scagionato ufficialmente il vaccino, l’ad italiano dell’azienda farmaceutica anglo-svedese ha deciso di rompere il silenzio per fare chiarezza. Lorenzo Wittum ha spiegato anche perché il vaccino ha cambiato nome e come mai si sono accumulati i ritardi di consegna delle dosi in tutta Europa.
Casi di trombosi legati al vaccino AstraZeneca: risponde l’ad italiano
Lorenzo Wittum, ad per l’Italia di AstraZeneca, ha parlato dopo i casi di trombosi che hanno allertato il nostro Paese e non solo: “Il tema della fiducia mi preoccupa davvero molto. Ci sono due cose essenziali – ha spiegato in un’intervista al Giornale -. Bisogna fidarsi della scienza e dei dati. Sempre più persone si stanno vaccinando anche in Italia con AstraZeneca e questo credo sia importante: queste persone si ricorderanno di questo. Ed è importante per frenare l’elevata emotività che c’è stata nelle ultime settimane”.
“L’ultimo parere Ema conferma la sicurezza del vaccino – ha ricordato l’ad di AstraZeneca -. L’agenzia si è espressa di nuovo per ribadire che non ci sono evidenze che supportino restrizioni nell’utilizzo del nostro vaccino. È importante poi vedere come si sta comportando il vaccino nella vita reale e in Inghilterra, dove abbiamo quasi 15 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca, ha ridotto le ospedalizzazioni del 95%, ha dato protezione contro le infezioni con un buon profilo di sicurezza e non ha mostrato effetti particolari diversi da quelli visti negli studi clinici”.
Perché il vaccino AstraZeneca ha cambiato nome in Vaxzevria
In merito al cambio di nome del vaccino AstraZeneca in Vaxzevria, l’amministratore delegato della causa farmaceutica per l’Italia ha risposto così: “Il processo di definizione del nome di un farmaco è indipendente dal processo di approvazione. Sono due percorsi che vanno in parallelo. Noi abbiamo terminato l’iter in questi giorni, per questo abbiamo comunicato il nome del nostro vaccino ora”.
Ritardi nelle consegne del vaccino: i motivi
L’ad di AstraZeneca Italia ha rilasciato al Giornale alcune dichiarazioni anche sui ritardi nelle consegne del vaccino: “Purtroppo la produzione più bassa di un impianto che abbiamo in Europa ha causato un ritardo nelle consegne. Abbiamo l’ambizione molto grande di produrre 3 miliardi di dosi per tutto il mondo durante il 2021, e rimaniamo con questo impegno, ma ci rendiamo conto che dobbiamo chiudere questo gap”.
“Solo due mesi fa l’Italia approvava il vaccino di AstraZeneca e con la consegna di oggi arriveremo a 4, 1 milioni di dosi. Mi rende particolarmente orgoglioso che 4,1 milioni di italiani già si sono vaccinati con il siero di AstraZeneca – ha concluso Wittum -. Una risposta molto concreta per aiutare a combattere la pandemia che, solo un anno fa, sembrava impensabile”.