Vaccino Astrazeneca, giovani donne e trombosi: parla l'esperta
Chiara Azzari ha commentato il caso della 18enne operata per trombosi alcuni giorni dopo essersi vaccinata con Astrazeneca
Chiara Azzari, immunologa e docente di Pediatria all’Università di Firenze, ha commentato ad ‘Adnkronos Salute’ il caso della 18enne ricoverata al Policlinico San Martino di Genova e operata per una trombosi dopo aver fatto il vaccino anti Covid Astrazeneca.
Vaccino Astrazeneca e trombosi: l’appello di Chiara Azzari
Secondo l’esperta, bisogna “escludere le donne giovani dalla somministrazione di vaccini a vettore virale, non solo dalla prima ma anche dalla seconda dose, con indicazioni ancora più chiare”.
Chiara Azzari ha poi ricordato: “L’Ema ha indicato che sono possibili, in casi davvero rarissimi, forme specifiche di trombosi. Tuttavia ha anche indicato che c’è una popolazione in cui questi eventi sono più frequenti, ossia le donne giovani. Anche in Italia la vaccinazione con AstraZeneca alle giovani non viene più iniziata. Ci restano le persone che hanno già fatto la prima dose e devono fare la seconda. Su questo abbiamo però già dati scientifici secondo cui è possibile l’intercambiabilità dei vaccini fra quelli attualmente disponibili”.
L’esperta ha aggiunto: “Credo che l’Ema dovrebbe dare un’indicazione ancora più chiara, dicendo che non solo non si fanno le vaccinazioni a vettore virale alle donne giovani, dato il maggiore rischio, ma non si fa nemmeno la seconda dose, offrendo un vaccino diverso. È un cosa che nessun singolo medico può dire, ma l’Ema lo può dire”.
Come sta la 18enne operata per trombosi dopo il vaccino Astrazeneca
“È stabile nella sua gravità” la giovane di 18 anni operata nella giornata del 6 giugno al Policlinico San Martino di Genova per una trombosi del seno cavernoso.
La 18enne aveva ricevuto nei giorni precedenti il vaccino anti Covid di Astrazeneca.