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Vaccini, l'esperto sugli effetti collaterali: cosa fare, quanto durano

L'intervista esclusiva di Virgilio Notizie: tutto su dolore al braccio, febbre, stanchezza. Vaccini, l'esperto sugli effetti collaterali: cosa fare

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Perché sentiamo dolore al braccio dopo la vaccinazione? Perché tra gli effetti indesiderati, dopo l’iniezione, ci sono il mal di testa o la stanchezza? Quanto dura la febbre? Virgilio Notizie lo ha chiesto al dottor Agostino Ceccarini, membro della commissione vaccini (una specie di equivalente dell’Aifa per la Repubblica di San Marino, quando si tratta di autorizzare l’uso di un preparato) e responsabile della campagna di vaccinazione nello stato indipendente sui pendii del monte Titano. “Ho fatto io stesso decine e decine di vaccini”, ha spiegato l’esperto, sottolineando come, nella Repubblica, si sia raggiunta l’immunità di gregge: “Ci consideriamo Covid-free”, dichiara Ceccarini in questa intervista.

L’obiettivo è stato reso possibile soprattutto grazie all’impiego di Sputnik, il brevetto russo, approvato dalla commissione vaccini anche sulla base dell’articolo, comparso sulla rivista scientifica The Lancet, che ne sosteneva l’efficacia (qui l’intervista con Ceccarini sull’uso di Sputnik a San Marino). Ora Sputnik può essere somministrato ai turisti che ne facciano richiesta (ma non agli italiani, in mancanza dell’autorizzazione da parte dell’Aifa).

Dottore, a cosa serve la scheda anamnestica, da compilare prima di ricevere il vaccino?

La scheda anamnestica serve a rilevare situazioni, di tipo sanitario, che possono sconsigliare la vaccinazione, richiederne un rinvio o, in alcuni casi specifici, determinare quale possa essere il tipo di vaccino più adatto.

Un sintomo molto comune è il dolore al braccio. Perché viene? Quanto dura?

Il dolore al braccio dipende da due cose. Innanzitutto, dalla puntura. L’ago infatti provoca un microtrauma a livello muscolare, nient’altro che una piccolissima ferita. Inoltre, quando si inocula il vaccino, la risposta immunitaria inizia proprio nella sede dell’inoculazione, determinando una piccola infiammazione in loco e una sintomatologia dolorosa, che va via dopo 24 o 48 ore. Qualora il dolore al braccio durasse di più, non c’è nessun motivo di allarmarsi. È possibile assumere Paracetamolo nel caso in cui si sperimenti una reazione molto consistente, ma si tratta pur sempre di situazioni occasionali.

Come mai alcuni vaccinati sperimentano una sensazione di stanchezza? Quanto dura? Assumere integratori può servire?

Quando si riceve un vaccino, ma non solo (la stessa cosa capita infatti anche con altri farmaci) si innesca una piccola reazione nell’organismo, che sviluppa anticorpi in risposta al vaccino. Questa reazione può determinare un po’ di astenia, che è pur sempre un sintomo meno comune del dolore alla spalla. Non mi è capitato di osservare sintomi che durassero di più di un paio di giorni, al massimo si arriva a 72 ore. Non serve assumere integratori per neutralizzare la sensazione di stanchezza. Infatti, non fa in tempo l’integratore ad avere i suoi effetti che la sensazione di stanchezza è già andata via.

Perché viene la febbre? Quanto dura questo effetto indesiderato molto comune?

La febbre come conseguenza del vaccino dipende dalla reazione infiammatoria, a sua volta provocata dalla reazione immunitaria. Significa che il vaccino funziona. La febbre non dura quasi mai più di uno o due giorni. Al massimo si arriva a 72 ore. Le tempistiche, insomma, sono grossomodo le stesse per tutti gli effetti collaterali molto comuni.

Perché tra gli effetti indesiderati è stata inserita anche la nausea?

Abbiamo osservato la nausea in un numero significativo di soggetti vaccinati. Per questo è stata inserita tra gli effetti collaterali molto comuni della vaccinazione. Per il resto, abbiamo bisogno di chiarire ulteriormente il meccanismo che la innesca .

Perché sperimentiamo il mal di testa?

Il meccanismo che genera il mal di testa è identico a quello che provoca febbre o dolore al braccio. Si tratta proprio della risposta del sistema immunitario, una reazione prima locale (quindi al braccio) poi eventualmente sistemica. Tra gli effetti collaterali del vaccino compare a questo punto anche la cefalea, a volte, tra l’altro, accompagnata dalla febbre.

Assumere tachipirina o cortisone dopo il vaccino può attenuare i possibili effetti collaterali?

Il cortisone non aiuta assolutamente se non in casi specifici, non riesco a vedere nessun motivo che ne possa giustificare l’assunzione se non, appunto, in situazioni molto particolari. La tachipirina invece va bene come antidolorifico di primo livello o nel caso in cui si stia sperimentando un rialzo febbrile veramente importante. In caso contrario, consiglierei di non prendere nulla.

Si può bere alcol prima o dopo il vaccino?

Per quanto riguarda la vaccinazione, non ci sono rischi associati all’assunzione di quote modeste di alcol.

La miocardite è un effetto collaterale?

La miocardite è una conseguenza molto rara (il CDC parla di circa 250 segnalazioni su 12 milioni di dosi) in soggetti giovani (16-20 anni) del quadro infiammatorio innescato dalla reazione immunitaria che l’organismo tenta di sviluppare rispetto al vaccino e in soggetti probabilmente predisposti, quasi sempre dopo la seconda dose di vaccini a mRNA. La risposta infiammatoria può localizzarsi in alcuni settori anatomici, ad esempio nel braccio. Se succede a livello del foglietto pericardico ci può essere come conseguenza una pericardite. Questi sono i casi, molto rari, nei quali può essere consigliato l’uso di cortisone o Fans.

Gli effetti collaterali sono più intensi e/o frequenti dopo la seconda dose di vaccino?

Nel caso dei vaccini che funzionano a RNA messaggero, gli effetti collaterali della seconda dose sono di solito un po’ più accentuati. Il richiamo infatti innesca una reazione immunitaria più forte. Per quanto riguarda i vaccini a vettore virale, gli effetti collaterali rarissimi legati alle trombosi sono stati osservati soltanto dopo la prima dose. Parliamo di un caso ogni 100-130mila inoculazioni, che si verifica generalmente nei 7-10 giorni successivi la prima iniezione, solitamente di AstraZeneca.

Quali sono i sintomi che devono allarmarci rispetto al rischio di trombosi?

I sintomi della trombosi sono vari e legati al distretto vascolare colpito: di solito cefalea molto forte, fotofobia, perdita di sensibilità, quindi disturbi neurologici, perdita di sensibilità in un arto, alterazioni del ritmo cardiaco, dispnea. All’esame del sangue trombocitopenia. Si tratta di sintomi di solito molto evidenti, che devono far pensare a un evento avverso molto grave, ma raro.

Come sta andando la campagna di vaccinazione a San Marino?

A San Marino stiamo finendo di vaccinare chi ha avuto la malattia e deve ricevere soltanto una dose dopo tre o sei mesi. Le prenotazioni si sono concluse il giorno 8 luglio. C’è poi un lavoro parallelo di turismo vaccinale con Sputnik, che non riguarda gli italiani (l’Aifa e l’Ema infatti non hanno autorizzato il vaccino russo, ndr). A San Marino abbiamo raggiunto l’immunità di gregge, da tempo ormai registriamo zero contagi e siamo Covid-free. Sono stati organizzati eventi, anche importanti, che non hanno avuto conseguenze di tipo sanitario né determinato focolai. Per la campagna di vaccinazione, abbiamo utilizzato Sputnik all’80-85% e per il resto Pfizer. Nell’ultimo periodo, da circa due mesi, abbiamo lasciato ai cittadini libertà scelta su quale dei preparati utilizzare.

Fonte foto: ANSA
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