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CRONACA NERA

Uomo trovato morto in macchina a Latiano vicino Brindisi: forse è suicidio, il figlio ucciso due mesi fa

Vitantonio D’Errico è stato trovato morto in auto nelle campagne di Latiano, vicino Brindisi. A febbraio suo figlio fu ammazzato a colpi di pistola

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Lo hanno trovato in auto, morto, alle prime luci del mattino di domenica 23 aprile. Aveva posteggiato la vettura nelle campagne di Latiano, un piccolo centro in provincia di Brindisi.

Suicidio a Latiano

La vittima si chiamava Vitantonio D’Errico e aveva 55 anni. Si tratta del padre di Luca D’Errico, il ragazzo di 31 anni che due mesi fa, nella notte fra il 12 e il 13 febbraio è stato ammazzato con un colpo di pistola alla nuca nel vicino comune di Torre Santa Susanna.

I carabinieri non escludono alcuna ipotesi, ma al momento la pista più accreditata pare quella del gesto volontario: l’uomo, come riporta ‘La Stampa’, avrebbe assunto dei farmaci. Alcuni sarebbero stati ritrovati anche attorno al suo corpo.

Latiano è un comune di quasi 15mila abitanti in provincia di Brindisi.

Secondo alcune testimonianze pare che l’uomo non si fosse mai ripreso dalla perdita del figlio. Vitantonio D’Errico non ha lasciato biglietti d’addio, ma alcuni giorni fa avrebbe manifestato le sue intenzioni ad alcuni amici tramite messaggi.

La salma è già stata restituita alla famiglia per i funerali.

Luca D’Errico ucciso a Torre Santa Susanna

Il giovane Luca D’Errico fu raggiunto dai colpi di una pistola Glock 9×21 alle 3 del mattino del 13 febbraio in via Dei Mille a Torre Santa Susanna.

L’omicida reo confesso di Luca D’Errico è un 24enne torrese, Salvatore Carluccio. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, Carluccio avrebbe sparato dall’interno della propria abitazione ad altezza d’uomo. Uno dei colpi raggiunse Luca D’Errico alla nuca.

Gli amici lo trasportarono immediatamente in ospedale in condizioni gravissime, dove il giovane venne operato d’urgenza nel reparto di neurochirurgia. La morte sopraggiunse nel reparto di rianimazione la sera del 14 febbraio.

Ignoto il movente dell’omicidio

I familiari decisero per la donazione degli organi. “Donare gli organi – dissero – è stato il suo ultimo gesto da ragazzo buono, disponibile, altruista e corretto”. Queste parole furono usate per descrivere Luca anche sui manifesti funebri.

Al magistrato che lo ha interrogato Carluccio non ha voluto rivelare il movente del suo gesto.

Fonte foto: ANSA

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