Ucraina, Zelensky avverte Putin: "Stiamo preparando contromisure ancora più potenti"
Il presidente ucraino Zelensky lancia la sua sfida a Putin: "Presto contromisure ancora più potenti". Intanto milioni di ucraini sono al buio
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky gonfia i muscoli e manda un pizzino alla Russia: “Stiamo preparando contromisure ancora più potenti di quelle attuali”. Il messaggio, che fa il punto sulla situazione della guerra dalla prospettiva ucraina, è stato diffuso come di consueto, tramite i canali social di Zelensky.
- I territori occupati al centro del braccio di ferro
- Molti ucraini ancora al buio
- Putin punta sull'inverno
I territori occupati al centro del braccio di ferro
“I problemi principali – scrive Zelensky – sono la regione di Donetsk, quella di Luhansk, di Kharkiv, di Zaporizhzhia, di Kherson, la Crimea, i territori in prima linea e il nostro confine. Stiamo analizzando le intenzioni degli invasori e stiamo preparando contromisure ancora più potenti di quelle attuali”.
Nelle settimane passate entrambi gli schieramenti si sono detti disponibili a un dialogo. Il nodo del contendere sono appunto i territori occupati, che gli ucraini vogliono gli siano restituiti e che Putin considera territorio russo.
A fare pressing su Zelensky per una soluzione pacifica anche la Casa Bianca.
Molti ucraini ancora al buio
Nel suo messaggio Zelensky si è inoltre soffermato sulla questione dell’energia:
“Lavoratori del settore dell’energia, tutti i nostri servizi stanno facendo di tutto per stabilizzare il sistema e dare alle persone più energia e più a lungo. E – ha aggiunto Zelensky – voglio sottolineare ancora una volta: è molto importante che le persone capiscano quando e per quanto tempo rimarranno senza elettricità”.
“Questa è responsabilità sia delle società energetiche stesse che delle autorità locali. Le persone hanno il diritto di sapere”.
Quest’ultimo riferimento potrebbe essere indirizzato al sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko, già criticato da Zelensky nei giorni scorsi perché a dire del presidente avrebbe potuto fare di più nel predisporre le misure d’emergenza per garantire alla cittadinanza l’accesso all’energia elettrica.
E ancora: “E nella misura in cui è possibile ora, la possibilità di programmare la propria vita dovrebbe essere assicurata. Le persone vedono che nelle case vicine o nelle strade vicine, per qualche motivo, le regole relative all’energia elettrica sono diverse. Dovrebbero esserci giustizia e chiarezza”.
Intanto l’esercito russo ha distrutto la più moderna centrale elettrica dell’Ucraina che si trova nella regione di Lugansk. La centrale Kreminska era stata inaugurata nel 2020 e riusciva a coprire il fabbisogno della regione, creando anche riserve.
Putin punta sull’inverno
Nelle ultime settimane l’offensiva russa si è concentrata sulle infrastrutture energetiche dell’Ucraina, con attacchi sistematici alle centrali elettriche, in particolare nella capitale.
Kiev ha, di conseguenza, subìto una serie di blackout e i danni alla rete elettrica non sono ancora stati risolti del tutto. Questo si è tradotto in milioni di persone rimaste al buio e senza riscaldamento.
La strategia di Putin è proprio questa: sfruttare il gelo e la mancanza di servizi essenziali per fiaccare la popolazione e per creare un’ondata di profughi interni, così da destabilizzare la tenuta della società ucraina.