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CRONACA NERA

Uccise a coltellate il padre violento con la madre, Alex Pompa si confessa in tv: "Avrei preferito morire io"

Il 20enne, assolto per l'omicidio del padre, ha raccontato a Bruno Vespa la sua versione dei fatti e il difficile rapporto col genitore

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Alex Pompa, il 20enne di Collegno assolto il 24 novembre dalla Corte d’assise di Torino dall’accusa di aver ucciso il padre a coltellate, è stato ospite di Bruno Vespa durante la trasmissione Porta A Porta andata in onda il 1° dicembre 2021. Per il giovane la Procura aveva chiesto 14 anni di reclusione, ma i giudici hanno stabilito che “il fatto non sussiste”.

In base a quanto ricostruito già dalle prime ore delle indagini, l’omicidio di Giuseppe Pompa, 52 anni, è avvenuto perché l’uomo era violento nei confronti della madre e del fratello del ragazzo.

Alex Pompa, la confessione a Porta A Porta: “Ero completamente sotto choc”

Davanti alle telecamere di Rai 1, Alex Pompa ha spiegato il difficile rapporto con il genitore e le conseguenze di quanto è accaduto quel maledetto 30 aprile 2020. “Non c’è stato un momento in cui ho deciso di uccidere mio padre. È stato un attimo di cui non ho ricordo, non so che cosa è successo quella sera”, ha raccontato.

“Ero completamente sotto choc. Ma ho subito detto che mi ero pentito. So di non aver fatto una cosa bella. E potessi tornare indietro, preferirei morire io. Non lo rifarei mai e poi”, ha precisato.

Ma eravamo arrivati a un livello tale che la violenza vissuta quella sera non può essere equiparata agli episodi di violenza vissuti prima”, ha continuato.

Alex Pompa, la confessione sul padre: “Non ho mai smesso di volergli bene”

“Non ho mai smesso di voler bene a mio padre. Il rapporto con lui è sempre stato difficile fin da quando ero piccolo. Ho vissuto vedendo gesti violenti, azioni violente nei confronti miei, di mio fratello e soprattutto nei confronti di mia mamma”, ha dichiarato ancora a Bruno Vespa.

“Il problema è che, quando l’ossessione di mio padre verso mia mamma è peggiorata, io e mio fratello siamo passati da essere i suoi figli a essere i suoi ostacoli, perché eravamo le uniche persone rimaste a mia madre. Mio padre aveva allontanato tutti“, ha raccontato Alex Pompa.

Alex Pompa, la ricostruzione della sera dell’omicidio del padre violento

Il 20 aprile, dopo averla chiamata “101 volte al telefono”, dopo il suo rientro, il padre aveva aggredito la donna in un modo così violento che “sembrava indemoniato”. Così il 20enne e il fratello Loris avevano raccontato agli investigatori, come riporta Repubblica.

Intorno alle 22 proprio Loris mandò un messaggio a suo zio per chiedere aiuto, dato che era “l’unica persona che era in grado di farlo ragionare”. L’uomo, che abitava non lontano dai familiare, “visualizzò il messaggio, ma non fece nulla”.

Maria Cutoia, la madre di Alex Pompa, aveva subito difeso il gesto estremo del figlio, dicendo che il giovane aveva già scontato la sua condanna, crescendo con un padre violento. “Se non fosse stato per lui, noi oggi non saremmo vivi“.

Fonte foto: ANSA
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