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CRONACA NERA

Uccide la moglie a Solero, le ipotesi dietro al femminicidio: si indaga su due possibili moventi

Femminicidio a Solero, un uomo di 61 anni ha ucciso la moglie. Si indaga sul movente, seguendo due possibili piste, che hanno a che fare con debiti e depressione

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Alessia Seminara

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, SEO copywriter e web editor, classe 1991. Ha lavorato come redattrice per diverse testate giornalistiche. Oltre a quella per la scrittura, coltiva una grande passione per i viaggi. Vive in Sicilia da sempre ma, ogni volta che ne ha la possibilità, ama esplorare nuove realtà e culture.

Un uomo di 61 anni, Giovanni Salamone, ha ucciso la moglie a Solero, in provincia di Alessandria. Dal passato dell’uomo non sono emersi dettagli degni di nota: originario della Sicilia, Salamone non ha mai riportato denunce a suo carico. Si indaga sul movente che ha dato origine a questo ennesimo caso di femminicidio: due sono le possibili ipotesi.

Solero, 61enne uccide la moglie

Nel nuovo femminicidio che si è consumato a Solero la vittima è la 53enne Patrizia Russo. A toglierle la vita il marito, Giovanni Salamone, 61enne incensurato di origini siciliane.

Salamone avrebbe ucciso la moglie con sette coltellate all’alba del 16 ottobre, utilizzando un coltello da cucina, mentre si trovavano entrambi in camera da letto nella loro abitazione di Solero.

Il femminicidio ha avuto luogo a Solero, un piccolo paese in provincia di Alessandria

Dopo aver commesso il delitto, è stato egli stesso ad allertare il 112: erano le 6 del mattino.

I medici si sono immediatamente recati sul posto insieme alle Forze dell’Ordine ma, una volta giunti all’interno dell’abitazione, hanno trovato la 53enne già priva di vita.

Il movente del femminicidio

Il perché Giovanni Salamone abbia ucciso la moglie è ancora oggetto di indagine: al sostituto procuratore Trucano, che lo ha interrogato per tre ore, il 61enne avrebbe parlato di problemi economici non meglio specificati.

Salamone, inoltre, ha anche parlato di una depressione, di cui soffrirebbe da poco tempo.

La malattia riportata da Salamone durante l’interrogatorio non è però certificata a livello medico. Non è inoltre chiaro di quale natura siano i problemi economici ai quali il 61enne ha accennato.

Si indaga quindi su possibili debiti contratti in Sicilia, dove l’uomo possiede un’attività agricola.

Confermato lo stato di fermo

Per l’uomo, in quanto autore del femminicidio ai danni della moglie, è stato confermato il fermo in carcere.

Nonostante fossero originari di Agrigento, sia Salamone che Patrizia Russo si erano perfettamente integrati nella comunità di Solero, dove si erano trasferiti da circa un anno.

La donna era molto conosciuta, perché lavorava come insegnante di sostegno presso la scuola media Lucio Ferraris.

Sebbene Salamone sia stato descritto dai più come riservato, soprattutto se paragonato alla moglie, i cittadini li hanno definiti come “persone normali” che desideravano inserirsi appieno nella vita del paese.

Fonte foto: iStock / Facebook Giovanni Salamone

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