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Impagnatiello e la frase su Giulia Tramontano dopo il femminicidio: "Pensavo fosse come buttare una caramella"

Alessandro Impagnatiello credeva che uccidere Giulia Tramontano fosse come "buttare un caramella": cosa ha detto l'ex barman ai periti

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Alessandro Impagnatiello ha ucciso Giulia Tramontano dopo aver appurato di non avere più il controllo sulle sue relazioni. Quando la sua compagna ha scoperto il tradimento, l’ha uccisa. Lo ha fatto con un’apparente leggerezza, stando a quanto riferito agli esperti nominati dalla Corte d’Assise. Il barman credeva che uccidere la donna “fosse come buttare una caramella” per poi accorgersi che un corpo umano non può evaporare o scomparire dopo uno scoppio, come una bolla di sapone.

Il racconto choc di Alessandro Impagnatiello

Dopo aver ucciso Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello ha tentato “di cancellare tutto, come se far sparire una persona fosse come buttare una caramella”. Il barman lo ha riferito durante un colloquio con gli esperti nominati dalla C0rte d’Assise. Lo riporta Ansa.

Oggi Impagnatiello considera “tutto insensato” perché “non era come buttare una caramella, non si può polverizzare un corpo“. Con queste parole spiega il motivo del tentato incendio al cadavere, poi abbandonato non lontano da casa.

Impagnatiello Giulia TramontanoFonte foto: ANSA
Quando Alessandro Impagnatiello ha ucciso Giulia Tramontano credeva che “uccidere una persona fosse come buttare una caramella”. Il racconto choc agli esperti

A quel punto gli esperti gli hanno chiesto il motivo dell’omicidio. “Perché ho visto tutto finito”, ha risposto il barman. “Ho visto il mio lavoro, ho visto la mia famiglia, ho visto la relazione con lei… ho visto tutto svanito”, ha aggiunto.

“Ho visto la sconfitta e colpii Giulia”, ha concluso Impagnatiello durante il colloquio. La perizia psichiatrica ha stabilito che Alessandro Impagnatiello risulta capace di intendere e di volere.

La perizia psichiatrica smonta la difesa

Secondo la perizia psichiatrica firmata da Pietro Ciliberti, psichiatra forense, e Gabriele Rocca, medico legale, nel profilo di Alessandro Impagnatiello “non vi sono elementi per ritenere che al momento del fatto trovino applicazione i requisiti psichiatrici per ritenere un vizio di mente parziale o totale”.

La perizia è stata depositata e sarà discussa in aula il 21 ottobre. Il documento smentisce la tesi proposta dalla difesa, secondo la quale l’ex barman 31enne sarebbe affetto da disturbo della personalità di tipo paranoide.

Secondo la perizia, invece, Impagnatiello avrebbe “tratti di personalità narcisistici e psicopatici” ma non psicopatologici dal momento che manifesta “una visione piuttosto autocentrica del mondo circostante, vissuto in funzione delle proprie esigenze personali”.

L’omicidio di Giulia Tramontano

Giulia Tramontano è stata uccisa il 27 maggio 2023 a Senago (Milano). A scatenare la furia omicida di Impagnatiello, secondo i periti, sarebbe stata la sua “intolleranza alla perdita affettiva, intesa come ferita narcisistica per l’abbandono vissuto come un’offesa ed al contempo come una umiliazione”.

Ricordiamo, infatti, che Giulia Tramontano aveva scoperto il tradimento del compagno e aveva incontrato l’amante, un’intrusione che l’ex barman non poteva accettare. Per questo l’ha uccisa con 37 coltellate dopo ripetuti tentativi di avvelenarla. Successivamente Impagnatiello ha tentato di dare fuoco al cadavere della donna nella vasca da bagno per poi nascondere il corpo non lontano da casa.

giulia-tramontano-alessandro-impagnatiello Fonte foto: Facebook - Giulia Tramontano / ANSA
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