NOTIZIE
SOCIAL NEWS

Tonnellate di sabbia si stanno spostando in fondo al mare, tutta "colpa" delle razze: le possibili conseguenze

Migliaia di tonnellate di sabbia si spostano ogni anno dai fondali del mare a causa dello spostamento delle razze. La scoperta da un team di ricercatori australiani

Pubblicato:

Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Enormi quantità di sabbia si spostano ogni anno dai fondali marini: parliamo di migliaia di tonnellate, per uno peso complessivo paragonabile a due Tour Eiffel. La scoperta è di un team di esperti nell’estuario di Brisbane Water, in Australia, che dopo un anno di ricerche ha pubblicato i risultati in un recente studio. A provocare il fenomeno di cambiamento degli equilibri del mare sarebbero le razze.

La sabbia spostata dalle razze nei fondali del mare

Lo studio, intitolato “Ray bioturbation rates suggest they shape estuary processes” (“I tassi di bioturbazione delle razze suggeriscono che essi modellano i processi dell’estuario”) e pubblicato sulla rivista scientifica Remote Sensing in Ecology and Conservation, fa riferimento a un singolare comportamento delle razze e in generale dei pesci batoidei.

Secondo le conclusioni dei ricercatori condensate nell’abstract dello studio, “La bioturbazione dei sedimenti è un servizio ecosistemico chiave negli ecosistemi estuarini e marini e le razze (superordine Batoidei: razze, razze pastinaca, razze elettriche e razze paletta) sono tra i più grandi bioturbatori, modificando il loro habitat attraverso la ricerca di cibo e la predazione”.

Una razza, dell’ordine della classe dei pesci cartilaginei

Questa famiglia di pesci cartilaginei si nutre di molluschi e altre creature invertebrate nascoste sotto il fondale sabbioso. Per questo, al momento di nutrirsi, agitano le pinne pettorali e spruzzano acqua da bocca e branchie, in modo da smuovere la sabbia e trovare la propria preda.

In questo modo si vanno a formare delle “fosse di alimentazione”, simili a crateri di dimensioni esigue.

La mappatura effettuata per la ricerca

L’abstract dello studio prosegue spiegando che “le attività delle razze (…) aumentano la penetrazione dell’ossigeno e ristratificano i sedimenti“.

La ricerca guidata dalla dottoressa Molly Grew “ha valutato la probabile quantità di sedimento spostato annualmente dalle razze durante le attività di ricerca di cibo su scala di estuario”, attraverso l’utilizzo di un drone aereo.

Il drone ha permesso di mappare l’attività giornaliera di bioturbazione di questi pesci, dando anche vita a modelli computerizzati tridimensionali.

L’impatto sull’ecosistema

Stando alle conclusioni del team di ricercatori, le razze avrebbero creato oltre mille “fosse di alimentazione” in una sola settimana, spostando quasi 8 tonnellate di sabbia.

“Questo non è nemmeno la punta dell’iceberg”, ha spiegato Grew. In base alla stima, infatti, è stato calcolato che nell’intero estuario questi pesci sposterebbero almeno 20.000 tonnellate di sabbia ogni anno.

Alla luce di tutto ciò, il fatto che le razze siano minacciate a livello globale desta preoccupazione. La loro scomparsa, infatti, potrebbe avere un impatto considerevole sull’ecosistema marino.

La ricerca sottolinea quindi l’importanza ecologica di queste creature e la necessità di comprendere meglio le conseguenze delle pressioni antropiche sull’ambiente.

Fonte foto: GettyImages

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963