Tiziano Renzi, la lettera al figlio Matteo: l'avvertimento su Boschi, Bonifazi e Bianchi, "la banda bassotti"
Il padre di Renzi ha scritto una lettera al figlio da cui emerge la sua avversione verso Maria Elena Boschi e altri nomi legati alla Fondazione Open
Da una lettera allegata agli atti del processo per bancarotta a carico dei coniugi Tiziano Renzi e Laura Bovoli, i genitori di Matteo Renzi, emerge che il padre dell’ex presidente del Consiglio non vedeva di buon occhio i fedelissimi del figlio coinvolti nell’inchiesta Open. Dure le parole per Marco Carrai, ma anche per la “banda bassotti” composta da Maria Elena Boschi, Alberto Bianchi e Francesco Bonifazi. La difesa si era opposta al deposito della missiva, ma i giudici hanno ritenuto di procedere con la sua acquisizione.
- Tiziano Renzi, la lettera al figlio Matteo: "Provo tenerezza per te"
- Tiziano Renzi: la "banda bassotti" formata da Boschi, Bonifazi e Bianchi
- Tiziano Renzi, la lettera al figlio Matteo: "Ti sbagliavi"
- Tiziano Renzi, la lettera al figlio Matteo: i consigli sulla politica
Tiziano Renzi, la lettera al figlio Matteo: “Provo tenerezza per te”
Il documento risale al 2017, due settimane dopo le dimissioni di Matteo Renzi dalla carica di segretario del Pd. Dalle parole di Tiziano Renzi, riportate dal Corriere della Sera, emergono i rapporti tesi tra i due in seguito alle indagini che riguardano le società di famiglia.
“È dal tempo della Provincia che non sono stato messo in condizione di fare un ragionamento completo con te. In questi anni ho avuto la netta percezione, anzi la certezza, di essere considerato un ostacolo e comunque un fastidio. Come sai gli unici colloqui erano conditi di rimproveri di sfiducie preventive”, scrive l’uomo al figlio.
“Non ti scrivo certo per lamentarmi, anzi oggi provo tenerezza per te, che, malgrado le tue capacità e i tuoi doni, vivi la fine di un’epoca. Voglio solo per tua informazione rendicontarti le mie azioni con completezza di motivazioni” e “per comodità parlo di nomi“.
Tiziano Renzi: la “banda bassotti” formata da Boschi, Bonifazi e Bianchi
Marco Carrai “coerentemente non si deve mai più far vedere da me”. Per Tiziano Renzi è un “uomo falso” che “non mi difende contro un attacco oggettivamente non supportato da ragioni professionali”.
“A fronte dell’ectoplasma e della banda bassotti” formata da “Bianchi, Bonifazi e Boschi, io sono stato quello che è passato per ladro, prendendolo nel c**o”, si legge ancora nella missiva.
Tiziano Renzi, la lettera al figlio Matteo: “Ti sbagliavi”
Poi il rimprovero al figlio. “Fa male sentirti dire che non dovevo comprare il capannone. Riguardo al tuo auspicio che io vada in pensione, devo con forza affermare che in pensione, dopo una vita vissuta all’avventura, mi ci manda il buon Dio, non te. Non solo perché mi sento ancora attivo mentalmente, ma anche perché l’azienda che ha contribuito a sostenere di volta in volta chi, fra i figli, aveva bisogno, non può smettere di farlo”.
“Ho vissuto l’ultimo anno con terrore. Non è servito a niente non posso andare avanti così” si legge ancora nel carteggio tra padre e figlio. “Una volta mi hai detto con cattiveria che io cercavo visibilità. Ti sbagliavi, io volevo lavorare, lottare per recuperare un’immagine realistica e vera che poteva e doveva servire a te, non a me”.
“Ho vissuto l’ultimo anno con terrore. Non è servito a niente. Non posso andare avanti così. Mi manca la lotta, mi manca lo scontro, mi manca la mia vita di relazione. Se devo cadere preferisco farlo lottando, e non nascondendomi. Questa vicenda mi ha tolto la capacità di relazione“, è lo sfogo che il padre di Matteo Renzi affida alla lettera.
“Tutti quelli che hanno avuto rapporti con me sono stati attenzionati solo per questo fatto. Sono come il re Mida della m***a: concimo tutti. Stanno interrogando tutti, dipendenti, amici. È folle. Devo sopravvivere senza vivere. Devo nascondermi senza aver fatto niente di male”, continua.
Tiziano Renzi, la lettera al figlio Matteo: i consigli sulla politica
Poi i consigli al figlio sulla politica. “La mossa di rimandare le dimissioni è geniale perché ha ridato entusiasmo ai nostri. Tutti hanno capito la posta in gioco. Mi permetto di evidenziare che, visto il clima di destra che si respira, non sarebbe male applicare un sano centralismo democratico al partito in questa fase”.
“Se tu dessi un segnale cacciando coloro che minano all’immagine del partito con continue dichiarazioni di distinguo ne guadagneresti in immagine tu e non perderesti granché sul versante voti come si è visto”.
Per Tiziano Renzi “certa gente è debole con i forti e forte con i deboli. I voti, pochi o tanti, li prendi tu, quindi che se ne vadano se hanno il coraggio o tacciano fuori dalle sedi giuste per il confronto”.
E ancora: “Hai dato un’immagine di supponenza e di autosufficienza, e quindi di inutilità della gente che ha portato tutti a ritenerti arrogante. Che tu lo sia o no, credo che chi ha un ruolo pubblico non possa sembrarlo. Emeriti co****ni vivevano e resistevano per le relazioni. La bravura è apprezzata solo dagli intelligenti che sono notoriamente una minoranza”.