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Svolta dalla Procura di Padova per le famiglie arcobaleno: le registrazioni non saranno più cancellate

La Procura di Padova non cancellerà le registrazioni delle famiglie arcobaleno, rimandando alla Consulta sulla legittimità degli atti di nascita

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Novità importanti nela disputa legale fra la Procura di Padova e le Famiglie Arcobaleno in merito alla legittimità degli atti di nascita di 33 bambini con due madri. In una svolta sorprendente, la Procura ha recentemente cambiato la sua posizione, aderendo alla questione di incostituzionalità sollevata dai legali delle coppie omogenitoriali. La battaglia giuridica potrebbe culminare quindi con un intervento della Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla questione di legittimità.

La decisione della Procura di Padova

La Procura di Padova ha quindi recentemente invitato i giudici a rinviare il caso alla Corte Costituzionale, sottolineando un presunto vuoto legislativo.

Allo stesso tempo, i difensori delle mamme gay sostengono che il Tribunale di Padova avrebbe già gli strumenti per respingere i ricorsi, sottolineando la correttezza dell’operato del Comune di Padova.

Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno, sostiene che il Tribunale di Padova avrebbe già gli strumenti per rigettare i ricorsi

Il commento delle Famiglie Arcobaleno

“Il cambio di approccio della Procura è un fatto positivo ma restiamo convinti che quei ricorsi non andassero fatti nel rispetto della vita famigliare dei bambini” ha dichiarato Alessia Crocini, presidente delle Famiglie Arcobaleno.

“Il Tribunale di Padova a nostro avviso avrebbe già adesso gli strumenti per rigettare i ricorsi e confermare la correttezza dell’operato del Comune di Padova»

Anche la legale Susanna Lollini, che rappresenta alcune delle mamme coinvolte, ha enfatizzato l’inammissibilità di tali procedimenti, indicando la possibilità che il Tribunale decida che la questione si chiuda qui.

Intervento della Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale potrebbe ora decidere di intervenire, soprattutto considerando il monito della sentenza 32 del 2021 rimasto inascoltato. Tuttavia, il Tribunale civile avrà comunque un ruolo cruciale nel processo decisionale.

Il caso originario riguarda l’impugnazione di 33 atti di nascita da parte della Procura di Padova, in base al decreto del ministro Piantedosi. Questi atti riguardano bambini nati da coppie di due madri e registrati dal sindaco Sergio Giordani dal 2017 ad oggi.

L’ex procuratrice Valeria Sanzani, che ha firmato le impugnazioni, ha chiesto la modifica dei certificati di nascita attraverso la cancellazione del nome della madre non biologica e la rettifica del cognome attribuito alla figlia.

Il Comune di Padova ha continuato a registrare i figli di coppie omogenitoriali nonostante l’impugnazione degli atti, aggiungendo un ulteriore livello di complessità a questa controversia.

Fonte foto: ANSA

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